RIVISTA ITALIANA DIFESA
Siria: KALIBR e non solo contro i ribelli 16/11/2016 | Pietro Batacchi

Da ieri il gruppo aeronavale russo nel Mediterraneo ha iniziato le operazioni contro obbiettivi dei ribelli siriani nelle provincie di Idlib e Aleppo. Come comunicato dal Ministero della Difesa russo, l'attacco è cominciato con una salva (meglio sarebbe dire una salvetta...) di missili da crociera land attack a lungo raggio 3M-14 KALIBR lanciati dalla fregata ADMIRAL GRIGORIVICH – che impiega un singolo modulo UKSK da 8 celle - contro depositi di munizioni, magazzini e officine logistiche di Jaish Al Fateh nell'area di Idlib/Aleppo. Coinvolti, pare, anche i Su-33 dell'incrociatore lanciamissili portaeromobili ADMIRAL KUNZETSOV che potrebbero aver anche attaccato obbiettivi a terra con bombe a caduta assistite dal nuovo sistema di puntamento SVP-24 (impiegato anche dai bombardieri tattici Su-24M2, dai velivoli d'attacco al suolo Su-25SM3 e dai bombardieri a medio raggio Tu-22M3). Il sistema consente ai velivoli che equipaggia di sganciare munizionamento convenzionale (in particolare bombe a caduta libera FAB-250, FAB-500 e “bunker buster” BetAB-500) con una precisione che si avvicina a quella degli ordigni guidati (deviazione dal bersaglio dichiarata 3-5 metri). Nelle operazioni, lanciate in vista dell'imminente offensiva lealista contro Aleppo, sono stati coinvolti anche gli aerei dell'Aeronautica Siriana e della Task Force aerea russa di Jableh che hanno colpito la direttrice Saraqib-Khan Tuman impiegata dai ribelli per rifornire l'area di Aleppo dalla roccaforte di Idlib. Il Ministero della Difesa russo ha anche comunicato che per la prima volta è stato impiegato il sistema di difesa costiera K-300P BASTION, schierato a protezione delle infrastrutture navali russe di Tartus, contro obbiettivi terrestri in modalità “terra-terra". Il sistema utilizza il missile supersonico pesante antinave P-800 ONIKS (3 t, 9 m di lunghezza e testata da 250 kg), ma al momento non è noto che i Russi ne abbiano sviluppato anche una variante land-attack. Se così fosse, questa potrebbe essere caratterizzata da un nuovo seeker che al posto del seeker radar attivo/passivo della variante antinave impiega un seeker IIR o un seeker radar a onda millimetrica o, ancora, come nel caso del KALIBR, un seeker SAR con capacità di rilevazione digitale dell'immagine. O forse, più semplicemente, i missili ONIKS potrebbero essere stati utilizzati contro un bersaglio "radar visibile" o lanciati sulla coordinata satellitare...senza troppe preoccupazioni per precisione ed eventuali danni collaterali. Ulteriori informazioni non sono, però, disponibili.


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