RIVISTA ITALIANA DIFESA
Altri REAPER per l'USAF 25/10/2016 | Redazione

A partire dalle ultime fasi dell'Amministrazione Bush, e sempre di più durante i mandati di Obama, gli USA hanno impiegato massicciamente gli UAV per neutralizzare obbiettivi ad alto valore legati all'internazionale jihadista. Dalla Somalia, allo Yemen, passando per le aree tribali pachistane, i raid di UAV sono stati una costante dell'impegno militare americano degli ultimi anni. Meno massiccio in termini di mezzi, uomini e dispiegamenti sul terreno, ma non per questo meno incisivo visto i tanti terroristi eliminati in giro per il mondo. A conferma di questo trend, di recente il Pentagono ha concesso alla General Atomics un contratto per la produzione di 30 nuovi super-MALE MQ-9 REAPER. Il contratto copre 3 anni di produzione, fino al maggio 2019. Attualmente, l'USAF ha in servizio 104 REAPER, il primo dei quali entrato in servizio nell'ottobre 2007, e ne ha aggiornati 38 alla configurazione Extended Range dotata di maggiori doti di autonomia e persistenza operativa. Ricordiamo, a titolo di paragone, che un REAPER ha un peso massimo al decollo di oltre 4 t contro poco più di 1 t del PREDATOR. Questi ultimi verranno completamente ritirati dal servizio entro la fine del 2018.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE