RIVISTA ITALIANA DIFESA
La difesa antimissile della NATO 17/10/2016 | Pietro Batacchi

Un'altra decisione molto importante presa a Varsavia, passata un po’ sotto silenzio, ma non per questo meno importante, anzi, ha riguardato la difesa missilistica della NATO e la dichiarazione della IOC della NATO BMD (NATO Ballistic Missile Defence). Ricordiamo che la NATO BMD è quel sistema di difesa antimissile integrato per la protezione dei territori e delle popolazioni dei Paesi membri che, a partire dal 2009-2010, ha superato e ricompreso la difesa antibalistica di teatro - programma ALTBMD (Active Layered Theatre Ballistic Missile Defence) per la protezione delle truppe da missili balistici a corto raggio. La NATO BMD è gestita dall'Allied Air Command di Ramstein - certificato per operare come centro di comando e controllo della NATO BMD già nel 2012, mediante un'evoluzione ad hoc del sistema  ACCS (Air Command and Control System) e, dunque, capace di gestire tutte le fasi di intercettazione di un missile balistico: dalla scoperta, al tracking fino all’ingaggio vero e proprio - e comprende il radar AN/TYP-2 in banda X di Kürecik in Turchia, il sito del sistema AEGIS ASHORE  di Deveselu in Romania, che a partire dal 2018 sarà affiancato dal sito analogo di  Redzikowo in Polonia, e dai 4 DDG ARLEIGH BURKE dell'US Navy dispiegati nella base spagnola di Rota (questi ultimi restano sotto il controllo operativo americano e, solo nei casi previsti dai compiti relativi alla difesa antimissile, operano sotto la catena di comando e controllo NATO).

Quest'anno è stato dichiarato operativo il sito di Deveselu che costituisce una trasposizione a terra del sistema AEGIS imbarcato sui DDG e sugli incrociatori americani classe TICONDEROGA. Il sito comprende il software di gestione AEGIS 5.0.1, il radar multifunzionale in banda S AN/SPY-1D(V), 3 moduli MK-41 da 8 celle verticali ciascuno e l'intercettore eso-atmosferico SM-3, nella variante SM-3 Block 1B. Rispetto al Block 1A, il Block 1B offre una maggiore capacità di discriminazione del bersaglio ed è efficace anche contro missili balistici a gittata intermedia (il Block 1A è efficace contro missili balistici a corto e medio raggio).

L'AEGIS ASHORE subirà un'ulteriore evoluzione con il sito polacco di  Redzikowo che, come ricordato, dovrebbe essere operativo tra 2 anni. Tale evoluzione sarà caratterizzata dall'adozione del software di gestione AEGIS 5.1 e, soprattutto, dell'intercettore SM-3 Block 2A. Con quest'ultimo sarà possibile intercettare missili balistici a corto-medio raggio e a raggio intermedio, ma il missile avrà anche una certa capacità contro gli ICBM potendoli, presumibilmente, intercettare nella loro traiettoria di ascesa (in tal senso, per esempio, le unità AEGIS potrebbero intercettare un SLBM eventualmente lanciato da un sottomarino russo nel Mediterraneo). Considerando la sua dislocazione in Est Europa, il link principale dell’AEGIS ASHORE è con il radar AN/TYP-2 di Kurecik in Turchia. L’AN/TYP2, nato originariamente come radar del sistema per la difesa antimissilistica terminale THAAD (con capacità di ingaggio endo/eso-atmosferica), è stato successivamente dispiegato anche in alcuni Paesi – Turchia, Israele e Giappone – per operare come “occhio avanzato” della BMD in grado di prendere in consegna, ovvero scoprire e agganciare in track i missili balistici subito dopo il lancio. L’AN/TYP-2 (in gergo “Tippy Two”) è un potente radar attivo in banda X (8/12,5 Ghz) dispiegabile, caratterizzato da un’antenna a singola faccia fissa, montata su un trailer, dotata di una superficie di 9 m² e di ben 24.000 moduli di trasmissione/ricezione posizionati al suo interno. Oltre che in Giappone, Israele e Turchia, il sensore presto sarà dispiegato anche negli Emirati Arabi Uniti.

Il segmento europeo/NATO della difesa antimissile, esattamente come la difesa antimissilistica israeliana e quella giapponese,  è ovviamente integrato nella BMD nazionale statunitense attraverso alcuni nodi del C2BMC (Command Control, Battle Management and Communications, il sistema di comando e controllo della difesa antimissile americana) che consente di tenere assieme ogni elemento, a prescindere dalla sua collocazione geografica in tutto il mondo, ed al decisore di gestire l’ingaggio usando il sistema in quel momento più idoneo: dai Ground Based Midcourse Interceptor di Fort Greely o Vanderberg, agli intercettori del THAAD (Terminal High Altitude Area Defense) per finire ai Patriot PAC-3.

Per tutte queste ragioni, Mosca ritiene la difesa BMD della NATO una minaccia. In parte a ragione, considerando soprattutto 3 aspetti: l'integrazione della NATO BMD con la BMD americana, la presenza in Turchia del "Tippy Two", che può "guardare" ben in profondità in territorio russo, e le capacità dell'SM-3 Block 2.

A queste capacità, diciamo strategiche, fornite esclusivamente dagli Stati Uniti, bisogna aggiungere le capacità di difesa di teatro e di tracciamento, garantite anche dagli alleati europei. I passi più significativi in merito sono stati compiuti al momento dall’Olanda che, a partire dal 2012, ha modificato le fregate antiaeree DE ZEVEN PROVINCIEN. Su questa lunghezza d'onda si è mossa anche la Danimarca che ha deciso di implementare su una delle sue fregate classe HUITFELDT la funzione BMD.

Un altro contributo importante è quello offerto dal SAMP-T che è stato già certificato come sistema antimissile di teatro e che in futuro, grazie alla realizzazione del nuovo intercettore ASTER 30 Block 1 NT, vedrà la sua capacità estesa anche alla minaccia rappresentata dai missili a medio raggio, e dal radar per la difesa aerea Lockheed Martin AN/TPS-77, impiegato anche dalla nostra Aeronautica Militare, che da 2012 ha ottenuto l’abilitazione, da parte della NATO Communication and Information Agency, ad operare come sensore integrato nella difesa antibalistica territoriale dell’Alleanza.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE