RIVISTA ITALIANA DIFESA
La Cina verso la portaerei CATOBAR 03/10/2016 | Andrea Mottola

Di recente sono apparse sul web alcune fotografie che mostrano i test in volo di quella che rappresenterebbe una nuova variante navalizzata del caccia multiruolo pesante J-15, derivato cinese del Su-33 russo. In particolare, ad essere testata sembra sia stata una versione del J-15 modificata per le operazioni di lancio con catapulta e atterraggio con cavo d’arresto (CATOBAR, Catapult Assisted Take Off But Arrested Recovery). Le immagini pubblicate mostrano un caccia J-15 appartenente alla SAC – Shenyang Aircraft Corporation - ripreso in volo con alcune modifiche presenti sul ruotino anteriore del carrello d’atterraggio, adattato per consentire al velivolo di effettuare decolli tramite lancio con catapulta. In particolare, dalle fotografie si nota la presenza di una barra d’acciaio montata davanti al ruotino che, verosimilmente, rappresenta il dispositivo di aggancio alla catapulta. In caso di conferma di tali immagini (il web cinese è lungi dall’essere attendibile), la notizia rivestirebbe un’importanza non indifferente, dato che andrebbe a confermare le intenzioni cinesi di dotarsi di una terza portaerei (ad oggi identificata con la sigla TYPE-002), l’unica equipaggiata col sistema di lancio e di recupero CATOBAR. A tal proposito, già durante la seconda metà di giugno emersero alcune immagini satellitari che mostravano le modifiche apportate alle infrastrutture della base aerea di Huangdicun (Wuhan), sede del centro addestrativo del gruppo di volo imbarcato e di simulatore del ponte di volo di una portaerei. Nello specifico, le immagini mostravano la scomparsa dello ski-jump e la presenza di una coppia di catapulte, sicuramente una a vapore e, probabilmente, anche una alimentata da un sistema EMALS ad energia elettromagnetica, con relativi binari lunghi circa 140 metri. La presenza di entrambi i sistemi di azionamento delle catapulte potrebbe indicare l’esistenza di una certa indecisione riguardo alla scelta del sistema che andrà ad equipaggiare la - ancora presunta - nuova portaerei. Ad oggi, la Cina possiede un’unica portaerei operativa, la LIANONIG ex VARYAG russa, mentre è in fase di assemblaggio la prima portaerei indigena costruita nei cantieri navali di Dalian. Entrambe sono dotate di sistemi per decollo e appontaggio STOBAR con ski-jump, il che limita il carico dei caccia imbarcati e non consente l'impiego di velivoli AEW&C, ASW o da trasporto, che rappresenterebbero un moltiplicatore di forza notevole per le operazioni a lungo raggio della PLAN. Da qui l’idea della costruzione di una nuova portaerei dotata di sistema CATOBAR. Sebbene non esistano ancora conferme ufficiali riguardo al programma, né prove visibili dell’assemblaggio, diverse fonti nipponiche e sudcoreane parlano della produzione già avviata dei primi moduli della TYPE-002 nei cantieri Jiangnan Changxingdao di Shangai. Tornando al J-15 che ha scatenato i rumors, non è ancora chiaro se il velivolo fotografato sia un prototipo appositamente costruito per i test, o si tratti di uno dei 6 prototipi originari a cui è stato semplicemente sostituito il carrello anteriore. E’ verosimile ritenere valida la prima ipotesi, e cioè che si tratti del primo di un ridotto numero di apparecchi che verranno utilizzati nei test sulla nuova pista di Huangdicun. Altro elemento da evidenziare, è la presenza del motore cinese Shenyang-Liming WS-10 TAIHANG il quale, per quanto largamente utilizzato sui caccia J-11 dell’Aeronautica Cinese (PLAAF), non è mai stato impiegato nei test e nelle operazioni effettuate sulla LIANONING. Tutti i J-15 dell’aviazione navale cinese, infatti, sono alimentati dal turbofan russo AL-31, ed anche i 6 prototipi costruiti appositamente per i test di decollo e appontaggio, a cui si faceva riferimento in precedenza, inizialmente equipaggiati con i motori autoctoni WS-10, furono rimotorizzati con gli AL-31 russi quando partirono i test sulla LIAONING nel 2012.


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