RIVISTA ITALIANA DIFESA
India: che succede dopo i RAFALE? 26/09/2016 | Redazione

Dopo quasi 2 anni di negoziazioni, India e Francia hanno firmato il contratto per la fornitura di 36 caccia multiruolo Dassault RAFALE. Il contratto, che ha un valore di quasi 8 miliardi di euro, copre la consegna fly-away dei caccia ed il relativo supporto logistico e di ciclo vita. Ulteriori dettagli non sono, al momento, stati resi noti. Certamente, questa commessa non è sufficiente a colmare il gap nelle linee caccia dell'Aeronautica Indiana dovuto al progressivo ritiro di MiG-21e MiG-27. Ad oggi, l'Aeronautica Indiana ha in servizio 33 squadroni combat, 9 in meno rispetto ai 42 previsti dalle tabelle organiche, che scenderanno a 25 nel 2022. Non è un caso che il vecchio programma MMRCA prevedesse l'acquisizione di 126 caccia. Vedremo, dunque, se dopo questi 36 velivoli, l'India deciderà di acquistare altri RAFALE o se opterà per un altro modello considerando che molte aziende - da Lockheed Martin a Saab, passando per Being – stanno offrendo all'India i loro caccia. Nel novero dei pretendenti bisogna aggiungere ovviamente anche i Russi che stanno spingendo forte il caccia pesante super-manovrante Su-35S che dalla sua avrebbe 2 vantaggi. Le prestazioni, soprattutto per ciò che concerne manovrabilità e autonomia, e la maggior dimestichezza da parte indiana con il processo produttivo di standard russo, rispetto ai più moderni processi produttivi di matrice occidentale, derivante dall'esperienza già acquisita con i Su-30 MKI prodotti localmente in grandi numeri. Proprio la difficoltà da parte indiana di assorbire non tanto la tecnologia quanto, appunto, i processi produttivi europei e nordamericani è stata la principale causa che già ha decretato il fallimento del programma MMRCA e costretto ad optare per l'acquisto fly-away dei RAFALE.

 


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