RIVISTA ITALIANA DIFESA
La Corea del Nord potenzia la flotta 22/09/2016 | Giuliano Da Frè

La polvere (radioattiva) dell’ultimo esperimento nucleare nordcoreano – il quinto in 10 anni – non si è ancora posata, e si moltiplicano le voci di un potenziamento della flotta, voluto dal giovane dittatore Kim Jong Un, il terzo membro della famiglia Kim al potere ormai dal 1948. Stando a fonti americane, il governo della “monarchia comunista” starebbe allocando risorse superiori al passato nel settore navale. Negli ultimi 20 anni, la tensione con la Corea del Sud si è d’altra parte trasferita dalla “Zona smilitarizzata” lungo il 38° Parallelo – che ad onta del suo nome rassicurante è uno dei luoghi a maggior concentrazione di armi pesanti del mondo – alle aree marittime contese tra Seul e Pyongyang. Qui, dal 1996 si sono registrati diversi incidenti, compreso l’affondamento, nel 2010, di una corvetta sudcoreana ad opera di un sommergibile nordista. Da notare che, dopo il 1945, solo altre due navi da guerra sono state vittime di siluramento da parte di battelli subacquei. Il rafforzamento della flotta nordista, di cui si ignora l’esatta entità, avverrebbe lungo varie direttrici, coinvolgendo anche il potenziamento di alcune basi. Soprattutto Munchon-Wonsan, che si affaccia sul Mar del Giappone, quartier generale della Flotta Orientale, è dal 2014 oggetto di particolari attenzioni, e qui si stanno concentrando nuovi assetti d’assalto, anche per forze speciali e incursori, destinati ad attaccare le difese costiere sudiste. Per questi ultimi sarebbero a disposizione 70-90 hovercraft anfibi di nuovo modello, tipo KONBANG II/III, armati con cannoni automatici, missili, e capaci di trasportare una squadra d’assalto. La componente navale viene poi rafforzata con nuove corvette lanciamissili e portaelicotteri tipo NAMPO (con 2 o 3 unità in costruzione), e le motomissilistiche stealth classe NONGO, inquadrate nella 155a Flottiglia, e che nel 2015 sarebbero divenute pienamente operative, dopo i lanci effettuati con successo di missili antinave Kh-35. In fase di potenziamento anche il supporto logistico, con 16 unità ausiliarie schierate nella sola Munchon. Strettamente collegata con la crescente capacità missilistica e nucleare nordcoreana è poi la notizia di un potenziamento dalla componente subacquea “strategica” della Marina di Pyongyang. Secondo fonti sudcoreane, infatti, ai sommergibili classe SINPO già in servizio, capaci di lanciare missili balistici a medio raggio KN-11, testati sin dal 2015, si starebbe per aggiungere un nuovo battello di maggiori dimensioni (3.000 t) e capacità SLBM, la cui costruzione, iniziata nel 2009, verrebbe completata nel 2017, grazie al reimpiego di parti di vecchi sommergibili russi smantellati. Ma Kim Jong Un ha mire ancora più ambiziose, ed entro il 2018 potrebbe essere avviata la costruzione di un battello di 3.500 tonnellate a propulsione nucleare.


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