RIVISTA ITALIANA DIFESA
Chi ha colpito l'America? 19/09/2016 | Pietro Batacchi

Iniziano a filtrare i primi elementi che sembrano accreditare la pista terroristica per le bombe di New York e del New Jersey. Le autorità hanno catturato dopo una sparatoria un Afghano, Ahmad Khan Rahami, mentre si parla ormai apertamente di terrorismo con legami internazionali ed altre 5 persone sono state fermate. Al momento non è giunta tuttavia nessuna rivendicazione, a differenza di quanto accaduto, invece, per l'attacco a colpi di coltello condotto da Dahir Adan nel centro commerciale di St. Cloud, Minnesota, rivendicato prontamente da Amaq, il "megafono" dello Stato Islamico. Gli episodi, quanto meno quelli a New York e nel New Jersey, sembrano connessi anche per via della similitudini nella tipologia di ordigni e nelle modalità di assemblaggio. Si tratta di ordigni rudimentali che non denotano particolare sofisticazione e che sembrano della stessa tipologia degli ordigni degli attentati alla maratona di Boston del 15 aprile 2013. Probabilmente, in un caso, Chelsea, c'è stato un mancato innesco, mentre in un altro, Elizabeth/New Jersey, non sembrano fossero presenti meccanismi di innesco. L'unico ordigno esploso e che ha fatto danni e feriti è quello di Chelsea/Manhattan. Dai risultati ottenuti, la cellula in azione non sembrerebbe molto professionale e potrebbe trattarsi di persone auto-radicalizzate. Non ci sono certezze ed ogni ipotesi è sempre sul tavolo. Quello che si può dire è che in questo momento, oltre al solito Stato Islamico, ci sarebbe anche Al Qaeda ad avere l'interesse a colpire New York. L'organizzazione guidata da Ayamn Al Zawahiri, difatti, ha visto negli ultimi 2-3 anni la sua immagine offuscata dall'ascesa del marchio, e del mito, dello Stato Islamico, ma nonostante questo ha mantenuto un'importante presa sul panorama jihadista e forti diramazioni sul terreno. Al Qaeda è forte in Siria con Jabhat Fateh al-Sham, ex Al Nusra, in Yemen con AQAP (Al Qaeda nella Penisola Arabica), nel Sahel con AQMI (Al Qaeda nel Maghreb Islamico), e nello scacchiere Afghanistan/Pakistan, dove l'organizzazione è nata ormai 30 anni fa e dove conserva tuttora un'importante impronta. Un (nuovo) attacco al cuore dell'odiata America, pertanto, darebbe ulteriore lustro al gruppo e la rafforzerebbe proprio nel momento di massima debolezza dei concorrenti dello Stato Islamico.


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