RIVISTA ITALIANA DIFESA
Altri Su-25 per l’Iraq 12/09/2016 | Andrea Mottola

Durante la prima settimana di settembre, alcune immagini satellitari pubblicate dalla Digital Globe hanno confermato i rumors di quest’estate riguardanti la consegna di un nuovo lotto di velivoli d'attacco e supporto ravvicinato Su-25 FROGFOOT all’Aeronautica Irachena. Tale fornitura fa seguito a quelle avvenute in più riprese nel corso degli ultimi 2 anni e porta a 21 il numero di velivoli iracheni, tutti appartenenti al 109° Squadron della base aerea di al-Rashid, 11 km a sudest di Baghdad. Di questi aerei, 18 sono pienamente operativi e frequentemente impiegati nelle operazioni anti-ISIS, mentre 3 risultano distrutti o fuori servizio in seguito ai danni subiti durante i raid a bassa quota effettuati contro le postazioni di Daesh. Come detto, è dall’estate del 2014 che la ricostituenda aviazione di Baghdad può disporre di quello che ancora oggi, insieme alla più famosa controparte statunitense rappresentata dall’A-10 WARTHOG, risulta l’unico velivolo dedicato al supporto aereo ravvicinato alle truppe di terra, comunemente definito CAS. A metà luglio 2014, la Russia consegnò una coppia di Su-25SM precedentemente appartenenti al 412° Stormo di stanza a Domna in Transbajkalia. Gli aerei giunsero sulla base al-Muthanna di Baghdad a bordo di un An-124 RUSLAN, seguiti da altri 3 esemplari, ex bielorussi, arrivati la settimana successiva nella base di Tallil assieme ai tecnici del 121st Aircraft Repair Plant, fondamentali per rendere pienamente operativi i velivoli iracheni. I velivoli consegnati dalla Russia, in realtà, seguivano una fornitura di 7 FROGFOOT - 3 biposto Su-25UBKM ex bielorussi, e 4 monoposto Su-25KM appartenenti ai Pasdaran iraniani, che li avevano ereditati grazie alla diserzione di alcuni piloti iracheni durante DESERT STORM - giunti nella prima settimana di luglio ad al-Rashid, un mese dopo la conquista di Mosul da parte dei soldati del “califfato”. Di fatto, al-Rashid è la sede ufficiale del 109° Squadron dei FROGFOOT iracheni i quali, tuttavia, sono stati rischierati a più riprese in basi maggiormente a ridosso del fronte, come quella di Balad/al-Bakr o di al-Assad, quest’ultima situata nell’Anbar ed utilizzata come “staging base” nell’offensiva su Tikrit del maggio 2015. Altri 2 apparecchi iraniani (un Su-25K ed un Su-25KM) giunsero in Iraq durante l’estate 2015, parallelamente al nuovo programma di addestramento effettuato in Bielorussia dai piloti iracheni, un programma creato per allentare la pressione sui pochi (e anziani) ufficiali iracheni in grado di pilotare i FROGFOOT. Le consegne dei Su-25 di Baghdad si sono esaurite durante l’ultimo mese di aprile, quando 3 Su-25 monoposto sono giunti ad al-Bakr dalla Russia, anticipando un biposto e 3 monoposto inviati con un An-124, presso la stessa base, tra maggio e luglio. A questi apparecchi dovrebbero aggiungersene un’altra decina entro la fine dell’anno, probabilmente ex Su-25 bielorussi, in base ad un accordo di circa 500 milioni di dollari firmato tra Russia, Bielorussia ed Iraq nel giugno 2014. Come accennato in precedenza, molti dei velivoli del 109° Squadrone vengono frequentemente rischierati in altre basi del Paese. Dallo scorso maggio, proprio Balad/al-Bakr è diventata sede abituale di almeno 5 FROGFOOT iracheni, inviati insieme ad alcuni aerei da trasporto An-32B CLINE, recentemente trasformati in “bombardieri”, per prender parte all’offensiva su Mosul assieme a 3 F-16 e ad una coppia di L-159. La fornitura dei CLINE all’Iraq risale al 2009, quando venne firmato un contratto del valore di 2,5 miliardi di dollari col Governo ucraino per la consegna di 420 APC BTR-4, lavori di riparazione su alcuni elicotteri Mi-8T iracheni e, appunto, l’acquisto di 6 aerei da trasporto An-32B, il primo dei quali consegnato nel novembre 2011. I primi aerei vennero inizialmente assegnati al 23° Squadrone di al-Muthanna, per poi essere inseriti nel nuovo 33° Transport Squadron, creato appositamente per i CLINE nel maggio 2013. Durante l’estate 2014, in seguito alla conquista di Mosul e di gran parte dell’Anbar da parte di Daesh, e per l’allora mancanza di velivoli d'attacco (dei 12 FROGFOOT consegnati solo 7 erano “combat ready”, ma i piloti erano appena 3, mentre la consegna degli F-16 veniva ulteriormente procrastinata) l’Aeronautica Irachena annunciò lo sviluppo di un programma di trasformazione di una coppia di An-32B in “bombardieri”, con l’aiuto dei tecnici ucraini di Antonov. Le soluzioni adottate erano di 2 tipi: una prevedeva il montaggio di 4 guide subalari BDZ-34 (2 per ogni pilone) per altrettante bombe di produzione cinese da 500 libbre e l’installazione di vecchi mirini NKPB-7, un equipaggiamento già testato nel 2014 sugli An-26 ucraini nella guerra del Donbass; l’altra, prevedeva il montaggio di un nastro trasportatore rimovibile sui binari presenti all’interno del vano cargo per lo stesso numero e tipo di bombe, soluzione adottata anche su alcuni CLINE indiani. Ad oggi, non esistono conferme ufficiali riguardanti missioni di bombardamento effettuate dagli An-32B iracheni, impiegati principalmente in operazioni di trasporto di armi, equipaggiamenti e personale. Tuttavia, l’imminente battaglia per la liberazione di Mosul potrebbe concedere un’opportunità ai “nuovi bombardieri” iracheni. Ulteriori approfondimenti seguiranno su RID di ottobre.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE