Nel 68° anniversario della sua fondazione, la Corea del Nord ha ricordato ancora una volta la sua esistenza al mondo conducendo il suo quinto esperimento nucleare. Il test è avvenuto questa notte, ore 01.30 italiane, quando i sismografi hanno registrato un terremoto superficiale di 5,3° di scala Richter. Subito dopo è giunto anche l'annuncio ufficiale della TV di stato, seguito dalla consueta catena di allarmate reazioni internazionali. Si tratta del secondo test nucleare condotto quest'anno, dopo quello del 6 gennaio in cui Pyongyang asserì di aver provato per la prima volta un ordigno all'idrogeno. Secondo le prime, sommarie, ricostruzioni, questo nuovo test avrebbe avuto una potenza di 10 kilotoni e sarebbe il più potente di quelli fin qui condotti dal regime nordcoreano. La cosa più preoccupante è che il regime sembra negli ultimi anni aver compiuto notevoli progressi in campo nucleare. Da un po' di tempo, il reattore tipo Magnox moderato a grafite nel complesso di Yongbyon è stato rimesso in funzione e sono riprese le attività di riprocessamento delle barre di combustibile esausto e di separazione del plutonio da utilizzare per la produzione di ordigni atomici. Il plutonio, ricordiamo, è molto più stabile dell'uranio arricchito e consente di ottenere un più semplice processo di miniaturizzazione degli ordigni. Contestualmente proseguono le attività di arricchimento dell'uranio condotte nel nuovo stabilimento da 2.000 centrifughe P2 disposte in 6 cascate, realizzato presumibilmente a partire dal 2008-2009. In teoria, l'uranio leggermente arricchito di questo stabilimento viene utilizzato per alimentare il reattore sperimentale ad acqua leggera, in via di ultimazione sempre presso nel complesso di Yongbyon, costruito a partire dal 2009-2010. Nella realtà, il processo di arricchimento potrebbe essere elevato fino alla soglia critica per la realizzazione di materiale fisse per bombe atomiche del 90%. Oltre a questo stabilimento per l'arricchimento dell'uranio, la Corea del Nord avrebbe un secondo centro per l'arricchimento, mai, però, reso noto. Ad oggi, il regime di Pyongyang disporrebbe 15-20 testate nucleari, ma non è chiaro se abbia anche la capacità di miniaturizzarla e caricarle su missili balistici. Secondo una nostra valutazione, tale capacità potrebbe essere stata raggiunta di recente, sebbene in via ancora sperimentale.