Sono terminati i rilievi e gli studi scientifici che da metà aprile hanno coinvolto l'IIM, (Istituto Idrogrtafico della Marina Militare) l'IGAG (Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria) e l'ISMAR (Istituto di Scienze Marine) del Consiglio Nazionale delle Ricerche volti a monitorare vaste zone del Mar Adriatico settentrionale.
Cinque le aree oggetto di rilievi e analisi ambientali, il canale del Lido di Venezia (Bocche di Lido), il canale di accesso a Chioggia, il complesso sistema deltizio del fiume Po, il porto canale di Porto Garibaldi e il Porto di Pesaro, dove Nave Capri ha fornito supporto tecnico-logistico durante le operazioni idrografiche.
E' emerso che nell'alto Adriatico convivono realtà molto differenti.Pesaro, per esempio, è caratterizzata da falesie (coste rocciose con pareti a picco) calcaree al confine tra la costa bassa e sabbiosa della Romagna e quella alta marchigiana mentre la conformazione del delta del Po ha un effetto importante sull'assetto bio-geo-chimico dell'area.
Misurazioni del fondale, prelievi di campioni di sedimento per analisi geologiche, inquadramento di fari e fanali, di banchine e opere portuali, serviranno per aggiornare la documentazione nautica prodotta dall'Istituto.
Le attività svolte, inoltre, sotto il profilo batimetrico, geologico e morfo-dinamico, saranno utilizzate nel progetto RITMARE, uno dei Progetti Bandiera del Programma Nazionale della Ricerca, finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca e diretto dal CNR dove l'Istituto Idrografico della Marina, insieme agli altri enti scientifici nazionali che si occupano di ricerca in mare, prenderà parte con personale specialistico e strumentazione all'avanguardia.