RIVISTA ITALIANA DIFESA
MMI e Arma, un connubio lungo più di un secolo 27/06/2016 | Giosuè Allegrini

Porto di Anzio – 11 novembre 1910. “L’Arma dei Carabinieri consegna oggi a voi, Comandanti, equipaggi dei due cacciatorpediniere “Corazziere” e “Carabiniere”, questi vessilli che noi vi auguriamo siano sempre ispiratori di fede e di vittoria. Le virtù di cui la nostra Arma fu gloriosa, noi ci auguriamo possano ripetersi su queste navi, che oggi vengono festeggiate nel nome del Re e della Patria”. Con queste parole, il Comandante l’Arma dei Carabinieri Del Rosso, apriva il suo intervento in occasione della consegna delle bandiere di combattimento alle prime unità che la Marina volle intitolare all’Arma, confermando nel proseguo del discorso il particolare rapporto con la Regia Marina.

Una collaborazione, quella tra la Marina e l’Arma, che risaliva ufficialmente al 27 marzo 1879, data in cui venne istituito con Regio decreto il “Nucleo Specifico” a disposizione e sul bilancio del Ministero della Marina per la vigilanza degli arsenali di La Spezia e Taranto. Un provvedimento che s’inquadrava nel complesso di iniziative avviate dal ministro, ammiraglio Benedetto Brin, per potenziare la sicurezza delle strutture arsenalizie e in genere delle istallazioni militari.

Un primo nucleo fu composto da tre ufficiali e 250 fra sottufficiali e carabinieri, che non mancò di onorare il prestigio dell’Arma con azioni di alto valore come quando nel 1920, nel contesto delle agitazioni sociali e politiche che erano sfociate nel nostro Paese, il carabiniere Leone Carmana, di guardia nella locale polveriera di La Spezia, con altissimo senso del dovere e a sprezzo del pericolo, chiusa alle sue spalle la porta della polveriera, ingaggiò un conflitto a fuoco con i rivoltosi resistendo benché ferito fino all’arrivo dei rinforzi. Per la prontezza e il coraggio dimostrato ottenne la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Il “Nucleo Specifico” iniziale fu rafforzato e più articolato a seguito dei mutamenti intervenuti nel territorio nazionale nel 1924, con l’istituzione dell’”Ufficio Carabinieri Reali Marina Militare”.

Nel 1928, l’Ufficio divenne “Comando dei Carabinieri Reali” presso il Ministero della Regia Marina ed il 23 gennaio 1941 cambiò denominazione in “Comando Carabinieri Reali per la Regia Marina” con un nuovo ampliamento d’organico determinato soprattutto dalle mutate esigenze belliche.

Dopo l’8 settembre 1943, i Carabinieri in servizio presso le strutture della Regia Marina parteciparono, unitamente ai marinai, ai combattimenti contro le truppe tedesche che tentavano di occupare i punti nevralgici delle difese e degli stabilimenti costieri italiani.

Nel 1948, il Comando Carabinieri Reali per la Regia Marina, con il cambio istituzionale, assume la denominazione di Comando Carabinieri Marina Militare, con compiti di vigilanza, polizia giudiziaria, polizia militare e di sicurezza per la tutela del segreto, nonché, dal 1949, attività informativa speciale con personale inquadrato nei servizi informazioni della Marina. Tale ordinamento è di fatto quello vigente.

Un connubio improntato sulla reciproca stima tra l’Arma dei Carabinieri e la Regia Marina prima e la Marina Militare poi, una collaborazione funzionale imprescindibile a cui i carabinieri della Marina da 137 anni ininterrottamente e silenziosamente attendono con valore a servizio dell’Istituzione.

La collaborazione che lega l’Arma dei Carabinieri e la Marina Militare è da sempre uno stretto vincolo istituzionale di alta professionalità, ispirato ad una cordiale discrezione nel rispetto della specificità dei reciproci ruoli.

La Marina Militare, nel tempo, ad imperitura testimonianza di riconoscenza per l’Arma dei Carabinieri, ed in particolare per i servizi resi alla Forza Armata, ha voluto rendere tributo all’Arma fregiando ben 4 unità del nome “Carabiniere”, un cacciatorpediniere nel 1910, un cacciatorpediniere nel 1938, una fregata nel 1968 e, per ultima, la terza delle unità del programma FREMM, consegnata nel 2014, che ha recentemente onorato la Marina e la Nazione con la sua attività in Oceano Indiano nell’ambito della missione antipirateria EUNAVFOR.


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