RIVISTA ITALIANA DIFESA
Le strade che il lavoro separa il mare unisce 21/06/2016 | Martina Gentile

Quella che per nave Zeffiro è stata  una semplice attività di soccorso a un marittimo infortunato durante la pesca per Giovanni, sottocapo elettricista della fregata Zeffiro, è stata un’occasione per poter riabbracciare, dopo tanto tempo, il padre, comandante del peschereccio Orizzonte che aveva chiesto poco prima l’intervento sanitario dei medici della nave della Marina. Per il loro lavoro, le uscite in mare del peschereccio e l’attività operativa della nostra fregata, erano circa tre mesi che i due non riuscivano a incontrarsi, condividendo però, anche se per motivi diversi, le stesse latitudini.

Zeffiro.jpg 

Così ieri mattina, quando il team sanitario è arrivato sul peschereccio per prestare soccorso a un membro dell’equipaggio, il signor Carmelo con l'umiltà, l'orgoglio e i modi tipici degli uomini di mare dall’animo forgiato dai lunghi periodi trascorsi lontano da casa ha detto ai marinai dello Zeffiro che il figlio era imbarcato sulla stessa nave chiedendo loro di salutarlo.

Poco dopo, approfittando del fatto che il ferito è stato trasportato sullo Zeffiro per delle medicazioni, con il successivo trasbordo verso il peschereccio, il Comandante della nave ha fatto imbarcare il giovane militare a bordo del peschereccio, per salutare il padre. Pochi minuti, giusto il tempo di un abbraccio e qualche raccomandazione reciproca, prima che le loro strade si separassero nuovamente. Solo alcuni istanti che però hanno toccato gli animi anche dei più anziani lupi di mare.

Incontro in mare padre figlio 20 giugno.jpg


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