RIVISTA ITALIANA DIFESA
India: quale caccia? 27/06/2016 | Redazione

Dopo la cancellazione del programma MMRCA e l'annunciato acquisto di 36 RAFALE off-the-shelf, ancora non formalizzato, attorno ai programmi indiani per un nuovo caccia si registra un gran movimento. Le ultime a rientrare pesantemente in scena sono state Lockheed Martin e Boeing che hanno presentato ufficialmente al MoD indiano un pacchetto comprendente vendita con produzione in loco di un minimo di 200 velivoli con Lockheed Martin che offre l'F-16IN SUPER VIPER e Boeing l'F/A-18E/F SUPER HORNET. Del resto anche se arrivasse la firma per i 36 RAFALE – che ancora non c'è a causa di un prezzo a velivolo giudicato dagli Indiani troppo alto – nelle linee caccia resterebbe comunque un gap non indifferente dovuto al progressivo ritiro di MiG-21e MiG-27. Ad oggi, l'Aeronautica Indiana ha in servizio 33 squadroni combat, 9 in meno rispetto ai 42 previsti dalle tabelle organiche, che scenderanno a 25 nel 2022. Non è un caso che il vecchio programma MMRCA prevedesse l'acquisizione di 126 caccia. Le offerte di Lockheed Martin e Boeing si uniscono a quella di Saab, che propone la realizzazione in loco del nuovo GRIPEN, e quella dei Russi che stanno spingendo il caccia pesante multiruolo Su-35S già ordinato da Cina e Indonesia. L'offerta russa potrebbe essere quella con la maggiori probabilità di successo tenendo conto di 2 aspetti. Le prestazioni del Su-35S, soprattutto per ciò che concerne manovrabilità e autonomia, e la maggior dimestichezza da parte indiana con il processo produttivo di standard russo, rispetto ai più moderni processi produttivi di matrice occidentale, derivante dall'esperienza già acquisita con i Su-30 MKI prodotti localmente in grandi numeri. Proprio la difficoltà da parte indiana di assorbire non tanto la tecnologia quanto, appunto, i processi produttivi europei e nordamericani è stata la principale causa che già ha decretato il fallimento del programma MMRCA.


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