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NATO: articolo 5 per gli attacchi cyber 15/06/2016 | Germano Dottori

Dalla Ministeriale NATO è arrivato anche il via libera alla trasformazione del cyberspazio in un dominio operativo suscettibile anche di provocare l'attivazione dell'articolo 5. Il Segretario Generale dell'Alleanza Stoltenberg ha peraltro prudentemente osservato come in questa dimensione gli autori degli attacchi siano spesso di difficile identificazione e comunque l'attivazione dell'articolo 5 vada intesa soprattutto come apporto dell'Alleanza alla protezione dei suoi Stati membri. Non dovrebbero derivarne maggiori implicazioni di natura militare. Inoltre, la mobilità delle truppe attraverso i territori della NATO dovrà essere accresciuta per rendere credibile la prospettiva di un veloce afflusso dei rinforzi ove ne occorrono in caso di crisi: gli Stati dovranno semplificare le procedure ed intervenire su ferrovie, porti ed aeroporti. La maggiore reattività implicherà anche maggiori spese militari ed è positivo per il Segretario Generale della NATO che già si noti un'inversione di tendenza nelle scelte dei Paesi alleati. Stoltenberg ha sottolineato altresì come nessun Paese NATO fronteggi attualmente una minaccia alla sua sicurezza ed integrità, sottolineando che l'Alleanza non cerca il confronto, ma solo di rassicurare i suoi Stati membri. Anche per questo motivo, si cercherà di concordare con i Russi una riunione del NATO-Russia Council prima del summit di Varsavia. Occorre infatti evitare, ha riconosciuto Stoltenberg, il rischio di indurre un'escalation.


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