RIVISTA ITALIANA DIFESA
SEDA Conference 2016 13/05/2016 | Andrea Mottola

Lo scorso 10 maggio, nell’aula magna della Scuola Trasporti e Materiali dell’Esercito, situata all’interno del complesso romano della Cecchignola, si è svolta la 5ª edizione della Conferenza Internazionale SEDA sulle applicazioni dell’ingegneria informatica nei settori difesa e sicurezza. Come avvenuto nelle precedenti edizioni, l’evento, organizzato dalla DSSEA (Defence & Security Software Engineers Association) in collaborazione con il Reparto Logistico dello Stato Maggiore dell’Esercito e da importanti aziende ed università, ha visto la partecipazione dei maggiori esperti del settore all’interno delle Forze Armate italiane e, in particolare dell’Esercito, oltre a quella di esponenti dell’industria, professori e giovani ingegneri provenienti da tutto il mondo. Obiettivo principale di tali conferenze è quello di sottolineare come la “software engineering” punti alla modellazione, gestione ed implementazione dei prodotti e dei processi di sviluppo di software in modo strutturato e supportabile, aspetti che assumono un elevato livello di importanza e criticità nel campo della sicurezza e della difesa, ambiti dove sono richiesti livelli di affidabilità e qualità non comparabili con gli standard commerciali. Durante l’evento è stato possibile assistere a presentazioni tecniche di rilievo ed è stato approfondito il tema della produzione di software mission critical. A presiedere la conferenza, suddivisa in 4 sessioni, il Generale Angelo Messina, che ne rappresenta il motore, il Generale Francesco Castrataro, Direttore di TERRARM, e la Prof.ssa Paola Inverardi, Rettrice dell’Università dell’Aquila e Presidentessa della DSSEA. Durante la prima sessione si è parlato di applicazioni software nel campo della sicurezza e della difesa, come l’AutoProof, uno strumento di “static debugging” e del progetto Tokeneer, inizialmente lanciato dalla NSA statunitense tra il 1977 e il 1983 come software open source per il Pentagono. Fondamentalmente Tokeneer fu un dimostratore per sviluppare un sistema software ad elevata sicurezza ed altamente affidabile, un programma successivamente implementato con Eiffel, un linguaggio di programmazione “object-oriented” antesignano di JavaScript, uno dei primi linguaggi a oggetti compilati e pensati per l'utilizzo industriale. Successivamente, il Prof Bertrand Meyer, uno degli ideatori di Eiffel ed autorità di livello mondiale nel campo dell’informatica, ha trattato l’importante tema del rischio prodotto dalle applicazioni software a livello industriale, in particolare per il controllo di infrastrutture critiche quali, ad esempio, i sistemi di controllo del traffico aereo o i sistemi di sicurezza delle linee metropolitane, e sui possibili rimedi allo stato dell’arte, come le tecniche di ricerca automatica degli errori del codice sorgente. Si è anche parlato degli argomenti più rilevanti relativi alla produzione di software ad alta affidabilità con particolare riferimento alla diffusione della metodologia “agile”, che pur essendo un fatto assodato e inarrestabile porta con sé non solo benefici e sostanziosi risparmi, ma anche grossi rischi quando implementata in modo approssimativo. I 2 aspetti della questione sono stati trattati da Angelo Messina e Raoul Chiesa nelle 2 diverse sessioni presiedute dal Prof. Ciancarini e dal Prof. Baldoni. Interessanti visioni sulle implementazioni pratiche di “agile” e sulla sicurezza delle applicazioni, sono state fornite da Kuai Hinojosa della Intel Security e da Giancarlo Cannarella Software Project Manager di MBDA Italia, mentre il Generale Gervasio nel suo intervento ha rapidamente parlato di “Forza NEC” ed, in particolare, delle componenti software dello strumento, mostrando l’impegno nella ricerca in tale settore da parte del Segretariato della Difesa. Gervasio, inoltre, ha illustrato un progetto di ricerca approvato nella seconda metà di aprile che ha caratteristiche uniche al livello europeo, e che si propone di migliorare ancor più l’efficienza della nuova metodologia di sviluppo software DSSEA “iAgile” che ha permesso, tra le altre cose, la realizzazione del prodotto software LC2EVO presso lo Stato Maggiore dell’Esercito con rilevante abbattimento dei costi e l’aumento della soddisfazione del “cliente”. A proposito di tale progetto, il Generale Messina lo ha definito “un programma di ricerca che nasce in ambito interforze (dalla Direzione Generale degli Armamenti Terrestri) che non ha concorrenza in Europa e che va ad intercettare i trend del ICT, “cloud”, “big data” e “internet of things”, inserendo la Difesa italiana all’interno dell’edge tecnologico mondiale”.


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