RIVISTA ITALIANA DIFESA
Si amplia la NSA di Manama 06/05/2014 | Andrea Mottola

Nelle scorse settimane, il Dipartimento della Difesa statunitense ha divulgato i primi dettagli riguardanti l’ampliamento della base di Manama, sede della 5ª Flotta dell’US Navy. Il piano quinquennale, approvato nel 2010, prevede una spesa di 580 milioni di dollari, in base ad un iter diviso in 2 fasi. La prima fase del progetto si è conclusa nel 2012 e ha visto la costruzione di strutture mirate ad incrementare la sicurezza della base (nuove mura di recinzione e rifacimento del gate d’ingresso), nonché al miglioramento delle infrastrutture portuali per le navi da pattugliamento costiero classe CYCLONE e di piccola stazza (dragamine). La seconda fase, avviata nel 2013,dovrebbe concludersi entro il prossimo anno e prevede un vero e proprio ampliamento della base, che ne raddoppierà le attuali dimensioni, portandole da 32 ettari a 64. Tale allargamento si è reso necessario a causa dell’aumento del personale della base che, dal 2008, è più che raddoppiato, passando da 3.000 unità a più di 7.000. La zona che al momento ospita la base verrà unita alla parte “nuova” tramite un ponte sospeso di 2.500 tonnellate e lungo circa 120 metri, ormai in procinto di essere ultimato. Nella nuova area troveranno spazio una struttura per la manutenzione dei veicoli, un magazzino e alcuni edifici adibiti al personale, tra cui 2 caserme che potranno ospitare un migliaio di uomini. Al momento esistono 9 progetti riguardanti la base, incluso il completamento, entro la prossima primavera, di un edificio amministrativo di 4 piani e l’allargamento dell’attuale ospedale, entrambi situati nella parte “vecchia” della base. Inoltre, secondo il vice Ammiraglio Miller, comandante della 5ª Flotta e della componente navale di CENTCOM, l’ampliamento comprenderà anche alcune modifiche necessarie ad ospitare le nuove LCS, che dovrebbero divenire operative nella zona del Golfo intorno al 2018, e che sostituiranno le dragamine attualmente presenti. Le modifiche riguarderanno, nello specifico, la creazione di strutture “ad hoc” per la manutenzione delle Littoral Combat Ship. Va da sé che il programma di allargamento della base navale di Manama rappresenta un chiaro segnale della volontà statunitense di mantenere una forte e duratura presenza nell’area del Golfo Persico, specialmente in funzione anti-iraniana.


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