RIVISTA ITALIANA DIFESA
Il nuovo budget della Difesa USA 17/02/2016 | Andrea Mottola

Come ogni anno in questo periodo, il Dipartimento della Difesa americano ha presentato al Congresso il budget per la Difesa per l’anno fiscale 2017. Il totale dei finanziamenti richiesti è di 582.7 miliardi di dollari, suddivisi in 523.9 miliardi di budget base (23.9 miliardi in meno rispetto a quanto inizialmente previsto dal Pentagono), più 58.8 miliardi destinati al fondo per le missioni all’estero (overseas contingency operations - OCO) e costituisce un aumento, seppur minimo, dello 0.4% rispetto ai 580.3 miliardi approvati dal Congresso per il 2016. In realtà, secondo quanto dichiarato dal responsabile finanziario del Pentagono, Mike McCord, il Dipartimento della Difesa ha presentato un budget inferiore di 21.8  miliardi rispetto alle reali necessità, diminuzione causata dal cosiddetto Bipartisan Budget Act, un accordo della durata di 2 anni che stabilisce un leggero aumento nelle possibilità di spesa del Pentagono rispetto ai rigidi vincoli stabiliti dal sequestration, aumento che, evidentemente, è considerato insufficiente dai Generali americani. Dei 21.8 miliardi mancanti, 5 sono stati sottratti al fondo missioni all’estero, 5.6 sono stati risparmiati grazie alla diminuzione del prezzo del greggio e dell’inflazione, mentre i restanti 11.2 miliardi sono stati sottratti al finanziamento di alcuni programmi. Nello specifico, lo Us Army ha dovuto rinunciare a 33 elicotteri (24 BLACKHAWK e 9 APACHE), l’Aeronautica a 5 F-35A, i Marines a 77 veicoli JLTV e la Marina a 2 V-22 OSPREY, prolungando la vita operativa di 4 mezzi da sbarco LCAC, destinati inizialmente ad essere sostituiti. Tra le diverse voci del budget, quella riguardante la Ricerca e Sviluppo ha visto un sensibile aumento (+4% rispetto ai 69 miliardi stanziati un anno fa), corrispondente a 71.8 miliardi. Anche i fondi destinati alla voce “Operazioni e Manutenzione”  hanno subito un incremento pari a 6.5 miliardi (250.9 rispetto ai 244.4 del 2016), mentre gli stanziamenti per il “procurement” hanno visto un crollo di 6.8 miliardi (dai 118.9 dello scorso budget agli attuali 112.1). Passando alle singole Forze Armate, l’ultimo budget vede una diminuzione del 3% dei fondi standard destinati alla Marina che si attestano a 152.9 miliardi, esattamente 7 in meno rispetto alle proiezioni dello scorso anno (159.9), mentre la richiesta per le OCO resta stabile a 9.5 miliardi di dollari (100 milioni in più di quanto previsto nel 2016). All’interno del budget standard sono inclusi i finanziamenti per 7 nuove navi, con la riduzione ad una coppia di LCS rispetto alle 3 navi previste, e di 94 nuovi velivoli (UAV compresi), tra i quali quali spicca l’ordine per 14 nuovi F/A-18 SUPER HORNET, il cui procurement sembrava ormai concluso. Nella voce riguardante le OCO, inoltre, sono inclusi i fondi per l’acquisto di altri 6 velivoli: 2 SUPER HORNET e 6 UAV RQ-21 BLACKJACK. La richiesta di finanziamenti dello Us Army è di 148 miliardi, suddivisi in 125 miliardi destinati al fondo base, più altri 23 per le OCO che hanno ricevuto un marcato aumento in virtù del finanziamento previsto dal rischieramento in Europa e dalla missione di supporto militare ai paesi alleati dell’Europa centro-orientale dell’Esercito statunitense, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina (European Reassurance Initiative). Il totale dei fondi destinati al procurement è di 15.1 miliardi, 1.3 in meno rispetto al 2016, taglio che va a colpire soprattutto l’acquisizione di mezzi aerei in favore di veicoli ruotati e corazzati. Nello specifico, verrà ridotta l’acquisizione di CH-47F CHINHOOK, AH-64 APACHE e UH-60M BLACKHAWK, mentre sono stati preservati i principali programmi riguardanti i veicoli JLTV (Joint Light Tactical Vehicle) e gli APC STRYKER. Anche la spesa per il mantenimento delle strutture e delle basi verrà diminuita di 294 milioni, seguendo un trend che dal 2014 ha visto ridurre tale voce da 2.6 miliardi agli attuali 1.6. Passando, infine, all’Aeronautica, la richiesta di fondi dell’Air Force si attesta a 166.9 miliardi, comprendenti 46.9 miliardi per la voce  “operazioni e manutenzione”, 22.4 per il procurement, 19.6 destinati a r&s e 12.3 miliardi per le missioni all’estero. Rispetto alle proiezioni dello scorso anno, l’acquisizione degli F-35A sarà ridotta a 43 velivoli dei 48 previsti, una riduzione dovuta al co-finanziamento che l’Air Force sostiene per l’upgrade del software Block 4 e per le attività di ricerca e sviluppo riguardanti la capacità nucleare del velivolo. L’Aeronautica sta anche rallentando il piano di acquisizione dei C-130J SUPER HERCULES, destinati a sostituire i vecchi C-130H. Nell’ultimo budget sono richiesti fondi per 11 apparecchi: 2 C-130J, 3 HC-130J e 6 MC-130J. Altra novità importante, anche se da molti attesa ed auspicata, è quella che riguarda il rinvio al 2022 del ritiro dal servizio degli A-10, e il relativo finanziamento per la manutenzione dei velivoli e per il proseguimento del programma di upgrade riguardante la sostituzione delle ali dei WARTHOG. Infine, nel documento si richiede il completo finanziamento per il programma del nuovo bombardiere LRSB della Northrop Grumman, per quello riguardante il nuovo sistema radar Joint Surveillance and Target Attack (JSTARS), la cui IOC è prevista per il 2024, e per il programma del nuovo elicottero CSAR, oltre all’acquisto di altre 15 aerocisterne KC-46. Ulteriori approfondimenti su RID 4/16


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