RIVISTA ITALIANA DIFESA
Singapore Air Show 2016 17/02/2016 | Pietro Batacchi

Si è aperto oggi , presso il Changi Exhibiion Centre, il Singapore Air Show 2016, la più importante mostra di aeronautica e difesa del Continente Asiatico giunta alla sua 5ª edizione. Si tratta di un appuntamento da non perdere, al quale RID non poteva mancare, con numeri e presenze importanti, a cominciare dal caccia americano di 5ª Generazione F-22, la vera e propria vedette del salone. Ma qui siamo in Asia, il turbo-Continente dei grandi numeri, delle economie in crescita, ma anche il continente delle grandi dispute e dei conflitti permanenti, dove tutto è "modellato" dall'inarrestabile ascesa della potenza cinese. Un'ascesa che ha scatenato una corsa al riarmo senza precedenti: qua lo Stato Islamico ed il Medio Oriente sono lontani anni luce. In questo contesto la città stato di Singapore punta tutto sull'alleanza con gli USA e l'Occidente per garantirsi una sicurezza indispensabile a sopravvivere ed a mantenere lo status di regina del commercio e degli affari. Con gli Stati Uniti, Singapore ha un'alleanza che dura da sempre e che anche di recente, nel 2015, è stata rilanciata con il rinnovo del DCA (Defence Cooperation Agreement) che è stato reso ancor più solido, incisivo e penetrante. Al salone lo si vede: 140 espositori americani, il numero più alto, ed il 30% della superficie complessiva indoor occupata da aziende a stelle e strisce. Un record. Per la città stato, del resto, l'alleanza con gli Stati Uniti rappresenta un'assicurazione sulla vita, mentre per Washington Singapore è una pedina indispensabile nella cintura di contenimento cinese: un hub imprescindibile per lo stazionamento di forze navali, ricordiamo le 4 LCS basate qui in permanenza e la sede del Comando Logistico del Pacifico Occidentale (COMLOG WESTPAC), ma anche per assetti terrestri e forze aeree dopo la recente decisione di rischierare i pattugliatori P-8 POSEIDON (una decisione quest'ultima che ha fato infuriare la Cina, ma che risponde anche a logiche commerciali avendo Singapore il requisito per un nuovo MPA) per monitorare le acque del sempre più caldo Mar Cinese Meridionale. Ma l'alleanza tra i 2 Paesi riguarda, ovviamente, anche le forniture militari. Singapore, infatti, è uno storico acquirente di F-16 FIGHTING FALCON ed F-15E STRIKE EAGLE (F-15 SG). Proprio di recente Lokheed Martin ha ottenuto il contratto per l'ammodernamento della flotta di F-16 – 62 aerei acquisiti in più lotti nell'ambito del programma PEACE CARVIN – per dotarli d nuovi radar, il Northop Grumman SABR (Scalable Agile BeambRadar) APG-83, nuova avionica e nuove armi per consentirne il mantenimento in servizio fino al 2030 quando dovrebbe arrivare l'F-35 di cui Singapore è SCP (Security Cooperative Participant). Vedremo, poi, cosa accadrà con gli F-15SG - di cui Singapore dovrebbe aver acquisito una quarantina di esemplari, una parte dei quali ancora in consegna (il roll out del primo F-15 SG è avvenuto nel novembre 2008), - che assolvono i compiti di bombardamento a lungo raggio. Si parla già di un programma di ammodernamento da parte della Boeing nel qual caso i velivoli potrebbero operare senza problemi fino al 2040. All'ombra della cooperazione con gli Americani, è cresciuta, però, anche una solida industria locale che lavora sia con le SAF (Singapore Armed Forces) sia per l'export dove negli ultimi anni ha colto importanti successi, dalla Thailandia all'Oman. Il player principale, un monopolista in pratica, è il ST Engineering Group che con le sue divisioni ha sviluppato e realizzato importanti prodotti negli ultimi anni. E' il caso dell'IFV 8x8 TERREX, esposto al salone e adottato dall'Esercito di Singapore, e che nella sua variante evoluta, TERREX 2, è finalista, assieme all'Iveco DV SUPERAV, per il programma ACV 1.1 dei Marines, o delle Littoral Mission Vessel (LMV), classe INDEPENDENCE, progettate ed in via di realizzazione, in 8 esemplari, da parte di ST Marine (al progetto ha cooperato Saab Kockums e la prima unità è stata varata a luglio 2015) per il rimpiazzo dei pattugliatori classe FEARLESS. In tutto questo c'è spazio anche per 'Italia. Sì perchè le industrie del nostro Paese sono di casa a queste latitudini. L'Aeronautica di Singapore è un utilizzatore dell'addestratore avanzato M-346, adottato in 12 esemplari, ed ha nuovi programmi, dal programma per un nuovo elicottero CSAR a quello per un nuovo elicottero utility per il rimpiazzo dei SUPER PUMA, che potrebbero vedere Finmeccanica protagonista. Non a caso nello stand dell'azienda, adesso “one company” a tutti gli effetti, tra gli altri era esposto proprio un modello dell'HH-101 CSAR, o Personnel Recovery, dell'AM. Ma anche altre aziende italiane sono presenti nel Paese e nell'area, a cominciare da Elettronica, forte soprattutto in campo navale e che adesso sta guardano anche ad altre opportunità nel settore aeronautico. Su RID di aprile il reportage completo.

 


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