RIVISTA ITALIANA DIFESA
L'Esercito punta alla "Legge Terrestre" 13/01/2016 | Pietro Batacchi

Oggi si è svolto a Roma, presso la Residenza di Ripetta, un'importante conferenza organizzata dal CeSI – Centro Studi Internazionali - dal titolo: “Il futuro dell’Esercito Italiano tra opportunità e incognite”. L'evento, moderato dal Presidente del CeSI Andrea Margelletti, ha visto la partecipazione del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Gen. Danilo Errico, del Sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, del Presidente della Commissione Difesa del Senato Nicola La Torre, dell'Amministratore Delegato di Finmeccanica Mauro Moretti e poi, ancor, del Presidente di AeroSekur Silvio Rossignoli, dell'Amministratore Delegato di Iveco DV Vincenzo Giannelli e del Presidente di Beretta, Franco Gussalli Beretta. Si è trattato di un appuntamento molto importante che ha offerto più di uno spunto di interesse sul futuro dell'Esercito e sul rapporto tra la Forza Armata e l'industria. Più di ogni altra cosa, dal convegno è giunto l'invito, ribadito da più o meno tutti gli oratori, pur con toni e sfumature diverse, a prendere in considerazione anche per l'Esercito, come è stato fatto per la Marina, l'ipotesi di una legge speciale, una vera e propria "Legge Terrestre", con la quale sostenere il processo di rinnovamento ed ammodernamento dell'EI. Nel suo intervento di apertura, il Generale Errico, pur non citandola esplicitamente, ha fatto più volte riferimento a nuovi interventi normativi, oltre a quelli che quanto prima si auspica possano discendere dal Libro Bianco, per consentire una pianificazione finanziaria senza incertezze, che dia continuità ai programmi e che abbracci un orizzonte temporale di lungo periodo, fino a 18 anni ha sottolineato il Generale Errico, quindi ben oltre l'arco temporale sessennale previsto dal Libro Bianco con la Legge di Programmazione degli Investimenti. Ancora più oltre si è spinto l'Ing. Moretti che ha parlato esplicitamente di una legge speciale per sostenere la trasformazione dell'EI con investimenti certi e programmati su ciò che serve veramente. L'AD di Finmeccanica ha poi auspicato una rapida implementazione del Libro Bianco. In generale il Libro Bianco è stato l'altro grande tema del convegno su cui più o meno tutti gli oratori sono tornati. Lo ha fatto, in primis, il Sen. La Torre che ha ricordato come lo stesso Libro Bianco abbia dato grande attenzione allo strumento terrestre, sopratutto nell'ottica della situazione in Libia, rispetto alla quale La Torre ha auspicato un maggiore coordinamento tra i Paesi europei per evitare eventuali iniziative autonome. Evidentemente sono in molti a temere, come facciamo da tempo noi di RID, certi appetiti francesi che con la scusa della guerra allo Stato Islamico non vedono l'ora di tornare a mettere le mani sulla Libia... Il Senatore ha poi definito l'attuale una grande legislatura costituente per la Difesa nel cui ambito un'eventuale “Legge Terrestre” rappresenterebbe un pò il completamento di un lavoro già avviato con altri provvedimenti, tra cui, appunto, il Libro Bianco. Per cui anche il Presidente della Commissione Difesa del Senato si è detto favorevole all'ipotesi che anche l'EI segua la strada già intrapresa dalla Marina con la “Legge De Giorgi”. Sulla stessa lunghezza d'onda si sono mossi l'AD di Iveco DV Vincenzo Giannelli ed il Presidente di Beretta Franco Gussalli Beretta che hanno premuto sul tasto delle risorse chiedendo chiarezza sugli investimenti e continuità nei programmi di procurement, e così ha fatto l'Ing. Rossignoli che ha pure rivolto un bonario appunto all'Esercito spronandolo a lavorare di più sulla propria immagine e sulla propria capacità di...marketing (invito che, sempre bonariamente, ci sentiamo di condividere). Il convegno è stato concluso dal Sottosegretario Domenico Rossi che ha glissato sulla Legge Terrestre, ci pare un po' raffreddando gli stessi entusiasmi del Sen. La Torre, affermando che tutte le risposte alle domande emerse dal convegno si trovano già nel Libro Bianco al quale si deve dare più rapidamente possibile attuazione mediante i necessari provvedimenti legislativi. Staremo a vedere. Intanto, però, il dibattito si è aperto e per questo bisogna ringraziare il CeSI che ha organizzato un appuntamento di rilievo che ha permesso di puntare i riflettori su un aspetto fondamentale, ovvero quello del rapporto tra continuità e certezza di finanziamento e ammodernamento/trasformazione dell'EI. In quest'ottica parlare di “Legge Terrestre” può essere sicuramente condivisibile, ma se si vuole che una tale opzione si concretizzi realmente, e non resti un mero auspicio, occorre che l'EI dica di cosa ha bisogno e di quanto. Ma che lo faccia pubblicamente, alla luce del sole, anche brutalmente se vogliamo, spiegando in tutte le sedi possibili perchè si deve investire nelle forze terrestri e quali sono i benefici ed i ritorni per l'industria, per il cittadino e per il sistema nel suo complesso. Se tutto questo, invece, resterà nelle segrete stanze dello Stato Maggiore, beh, la strada della Legge Terrestre sarà veramente in salita.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE