Come dichiarato dal Premier Valls, la Francia sarebbe pronta a bombardare obbiettivi dello Stato Islamico anche in Libia. Questa ipotesi è stata confermata a RID da fonti della stessa intelligence francese che l'hanno arricchita per noi di ulteriori dettagli. In particolare, Parigi sarebbe intenzionata a colpire IS a Sirte – dove molti esponenti della tribù Qadadfa, la tribù di Gheddafi, sono entrati nello Stato Islamico - e nell'area di Sabratah, al confine con la Tunisia, ovvero le 2 roccaforti di Al Baghdadi in Libia, ma potrebbe farlo senza aspettare la formazione del nuovo governo di unità nazionale o senza che questo, una volta costituito, rivolga una richiesta esplicita in questo senso alle Nazioni Unite. Nell'operazione, i Francesi potrebbero essere affiancati dagli Inglesi che non accettano l'espansione di IS nel Golfo della Sirte dove Londra ha forti interessi petroliferi. Probabilmente l'accelerata nella formazione del nuovo Governo libico di unità nazionale – per il momento accettato solo da parti dei 2 attuali Governi di Tobruk e Tripoli - deriva anche dalle rinnovate intenzioni belliche franco-britanniche. Chiaramente, se uno scenario del genere dovesse materializzarsi, il Governo italiano non potrebbe stare a guardare, ma dovrebbe immediatamente prendere parte alle operazioni evitando che Londra e Parigi conducano le danze contro i nostri interessi come accaduto nel 2011. I sorvoli sulla Libia di caccia francesi RAFALE, equipaggiati con pod da ricognizione RECO NG, sono iniziati già il 14 novembre, il giorno dopo gli attacchi di Parigi, tanto è vero che in alcuni quartieri della città la popolazione è stata costretta per 2 giorni a rimanere chiusa in casa dagli uomini di Daesh per paura di attacchi. Dopo di allora i voli, più o meno regolarmente, sono proseguiti. Nel mirino di Parigi, oltre a Sirte, la "capitale" del Califfato libico, c'è anche l'area di Sabratah dove già oggi IS ha alcune basi e campi di addestramento per combattenti provenienti dalla vicina Tunisia, ma anche da altre regioni dell'Africa. Questi miliziani potrebbero condurre attacchi sia contro la stessa Tunisia, che il 25 novembre dopo l'attentato ad un autobus della Guardia presidenziale a Tunisi ha deciso di chiudere provvisoriamente il confine con la Libia, ma anche contro la Francia o altri Paesi europei. Al momento, IS può contare in Libia su 3.000-4.000 miliziani, ma i suoi ranghi si stanno rafforzando grazie soprattutto all'afflusso di combattenti di Boko Haram, che rappresenta la diramazione africana di IS più forte. Su RID di gennaio, in edicola dal 22 dicembre, troverete tutti i dettagli sulle intenzioni francesi in Libia.