Con l’astensione di Cina e Russia, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha approvato la Risoluzione 2803, presentata dagli USA, che include il cosiddetto Piano Trump per Gaza e lo schieramento della International Stabilization Force (ISF) nella Striscia.

La ISF dovrà assicurare il controllo del territorio, garantire il disarmo di Hamas e di tutte le fazioni, la rimozione degli ordigni inesplosi, e supportare una neo-costituenda Forza di Polizia palestinese: in pratica si parla di una missione di peace-enforcement a tutti gli effetti. La ISF sarà supervisionata dal Consiglio di Pace, presieduto da Trump, che controllerà anche il neo-costituendo Governo tecnocratico per Gaza, e avrà un organico a regime di circa 20.000 effettivi.

Progressivamente l’Esercito Israeliano, che ancora controlla il 58% di Gaza delimitato dalla “Linea Gialla”, cederà il territorio alla ISF ritirandosi verso una buffer zone lungo tutto il confine. Ancora nessun dettaglio su chi parteciperà alla ISF – si parla di soldati emiratini, turchi, ecc. – e da chi sarà formato il Governo tecnocratico.

L’obiettivo di Trump è schierare i primi contingenti della ISF a partire da gennaio. La strada è, però, in salita. Il Piano Trump e la Risoluzione 2803 hanno il supporto dei Paesi arabi e dell’ANP, ma a Netanyahu non piace il riferimento allo Stato palestinese, mentre Hamas considera il Piano una sorta di occupazione “travestita”. Il banco di prova della ISF, in ogni caso, sarà il disarmo di Hamas e delle fazioni. 

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