RIVISTA ITALIANA DIFESA
Nuove varianti dell’USV Ucraino SEA BABY 03/11/2025 | Massimo Annati

Il Servizio di Sicurezza Ucraino (SBU) ha svelato 2 nuovi modelli del suo Unmanned Surface Vessel (USV) SEA BABY.

Uno è armato con un lanciatore multiplo (MLRS) a 10 canne per razzi GRAD da 122 mm, ed è prevalentemente destinato all’attacco contro obiettivi costieri o contro navi in transito lento o alla fonda. La gittata massima dei razzi è di circa 40 km, ma in tal caso la dispersione, anche a causa degli inevitabili movimenti della piattaforma (e dell’assenza di un sistema stabilizzato, NdR), è significativa e non consente un bombardamento di precisione.

L’altra variante è invece armata con una torretta remotizzata (RWS) stabilizzata dotata di mitragliatrice 12,7 mm, equipaggiata anche di un sofisticato sistema optronico per la scoperta, riconoscimento del bersaglio e tracking automatico, che, insieme ad un calcolatore balistico, consente quindi di poter ingaggiare con precisione bersagli mobili. Con ogni probabilità questa variante serve da unità di difesa anti-aerea per una formazione di USV d’attacco.

Lo SBU sostiene che entrambe le varianti abbiano preso parte all’attacco del 3 giugno 2025 contro il ponte di Kerch che collega la Crimea occupata con il territorio russo di Krasnodar, anche se l’attacco ha avuto conseguenze limitate e sembra essere stato invece condotto con cariche esplosive posate da sommozzatori o con droni subacquei.

Tra le altre principali migliorie bisogna riportare una nuova motorizzazione, un nuovo sistema di navigazione e controllo (gli USV non sono autonomi, ma vengono pilotati da un operatore in remoto, grazie a collegamento satellitare a bassa latenza). Inoltre, rispetto ai modelli iniziali, il raggio d’azione è stato triplicato, passando da 300 a 900 miglia nautiche (550-1.660 km), e il payload totale è aumentato a quasi 2 t.

A partire dalla fine del 2023 gli USV SEA BABY sono stati trasformati da “tradizionali” droni kamikaze e piattaforme con capacità multiple, che comprendono, tra le altre, la possibilità di lanciare missili superficie-aria R-73 (AA-11 Archer ) a guida IR, oppure armati con 2 mine MN-103 MANTA e 6 RPG a testa termobarica RPV-16 con 300 m di portata (fino a 1.000 m per lanci non precisi), o con 6 razzi da 122 mm. Un SEA BABY armato con mitragliatrice pesante KPVT da 14,5 mm stabilizzata, era già stato impiegato nel dicembre 2024 in un combattimento contro un elicottero russo, ma in quel caso il sistema di punteria era molto più semplice e non comprendeva le capacità autonome di scoperta e tracking. Questo specifico drone, danneggiato nel corso del combattimento, è stato recentemente esposto davanti al museo ucraino della Storia della 2a Guerra Mondiale.

L’Ucraina ha sviluppato anche varianti dell’altro famoso modello di USV, il MAGURA V5: inizialmente kamikaze, e poi V6 armato con missili anti-aerei R-73, V7 con missili AIM-9M SIDEWINDER, e infine “drone-carrier” con 4 UAV d’attacco FPV in apposito “hangar”.

Nel corso della guerra, l’impiego di USV ha consentito di colpire 11 unità navali russe (e di abbattere almeno 2 caccia Su-30 e un elicottero Mi-8, NdR), obbligando la quasi totalità della Flotta Russa del Mar Nero a spostarsi dalla base di Sebastopoli in Crimea a quella di Novorossiysk, aprendo quindi un passaggio sicuro per le navi che trasportano grano.

(Foto: SBU)

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