In uno dei suoi ultimi discorsi alla nazione, il Presidente di Taiwan Lai Ching-te ha annunciato per la prima volta l’intenzione di sviluppare un sistema di difesa aerea denominato “T-DOME”, concepito per garantire una protezione multilivello, con capacità di rilevamento avanzato e intercettazione efficace contro le “minacce nemiche”.
L’annuncio arriva in un contesto di crescenti tensioni con il Partito Comunista Cinese (PCC) e di continue pressioni militari da parte dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLA).
Nel suo intervento, Lai ha inoltre confermato un significativo incremento del bilancio della Difesa, attualmente pari a circa 2,5% del Prodotto Interno Lordo, con l’obiettivo di superare il 3% nel 2026 e di raggiungere il 5% entro il 2030.
L’architettura difensiva attuale dell’isola si basa principalmente sui sistemi PATRIOT di produzione statunitense e sui missili SKY BOW (TIEN KUNG) sviluppati localmente (in foto). Il nuovo concetto di T-DOME non rappresenta solo un passo avanti sul piano tecnologico, ma anche una mossa verso una maggiore autonomia strategica. Il nome richiama chiaramente l’israeliano IRON DOME, ma al momento non è chiaro contro quali tipologie di bersagli il sistema sarà progettato per operare.
Il Ministro della Difesa Wellington Koo ha dichiarato ai media che il sistema si baserà su un modello di integrazione “sensor-to-shooter”, simile al concetto statunitense di Joint All-Domain Command and Control (JADC2), volto a creare una catena decisionale più rapida ed efficiente tra sensori radar e sistemi di lancio missilistico, migliorando così la precisione delle intercettazioni.
Secondo gli analisti militari di Taipei, il nuovo sistema integrato di difesa aerea (IADS) di produzione nazionale sarà in grado di guadagnare tempo, esaurire le scorte di munizioni del PLA e impedire eventuali operazioni di assalto aereo. Un IADS robusto e impiegato in modo intelligente potrebbe infatti garantire un margine temporale e di risorse sufficiente per reagire e riorganizzarsi. Il fattore tempo risulta essenziale per evitare una sconfitta rapida, consentendo a eventuali alleati di intervenire e scongiurare un esito “de facto” determinato da una vittoria lampo del PLA.
Più il nuovo IADS risulterà resiliente, maggiore sarà l’impatto sulle riserve di munizioni e sulle ore operative di velivoli e droni del PLA. Ciò costringerà le forze cinesi a ridefinire l’impiego delle proprie risorse, potenzialmente esponendo vulnerabilità che Taipei potrebbe sfruttare. Nel caso di un sbarco anfibio, ad esempio, le forze cinesi si troverebbero inoltre esposte ai rischi connessi alle operazioni di assalto verticale necessarie per consolidare una testa di ponte, offrendo così a Taiwan opportunità di contrattacco e di contenimento delle posizioni conquistate.
Come prevedibile, il Partito Comunista Cinese ha fortemente criticato il discorso del Presidente Lai, accusandolo di “alimentare tensioni” nel Mar Cinese Orientale, nello Stretto di Taiwan e nel Mar Cinese Meridionale.
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