
Dopo quasi 9 mesi di attesa, sta giungendo a Kiev la prima tranche di 49 carri M1A1 ABRAMS, precedentemente in servizio nell’Esercito Australiano (dal 2007) e adattati secondo le esigenze ucraine. Le operazioni di trasferimento, riguardanti, forse, una trentina circa di carri, sono partite dal porto di Geelong in Australia, e, dopo settimane di viaggio, i mezzi sono sbarcati in un porto europeo non precisato, probabilmente in Polonia, da dove sono stati trasferiti in territorio ucraino.
I mezzi, dopo mesi di preparativi logistici e diplomatici, fanno parte di un pacchetto di aiuti da parte di Canberra annunciato nell’ottobre 2024, ammontante a circa 245 milioni di dollari australiani (circa 160 milioni di dollari americani, o 137,5 milioni di euro), e relativo alla quasi totalità degli M1A1 in dotazione all’Australia (ne aveva difatti 59 in servizio), ritirati recentemente in favore di più moderni ABRAMS riconducibili allo standard M1A2 SEPv3.
Gli Stati Uniti, invece, si sono ben guardati dal rimpinguare la piccola flotta (31) di ABRAMS (versione M1A1, ma variante SA, differente dalla AIM australiana, contraddistinta dall’adozione di diversi apparati di “battleground management” e di un visore termico per la mitragliatrice del capocarro) già donata a Kiev in passato, e cioè fra settembre e dicembre 2023, nel quadro di quella tranche di aiuti militari americani che venne annunciata nel gennaio 2023 dall’allora Amministrazione Biden.
Questa flotta risulta oramai ridotta ai minimi termini: dati aggiornati confermano come, in poco più di un anno di impiego, quasi tutti gli ABRAMS forniti dagli Stati Uniti siano andati persi (fra distrutti, danneggiati o catturati).
L'analisi completa, con tutti i dettagli relativi all'"esperienza" degli ABRAMS in Ucraina, è pubblicata sull'ultimo numero di Risk&Strategy WEEKLY (26/25).
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