
Con un messaggio diretto sulla piattaforma social Truth, il Presidente americano Trump ha confermato l’avvenuto bombardamento dei 3 siti nucleari iraniani di Fordow, Isfahan (sede di impianti di conversione dell'uranio e di fabbricazione del combustibile) e Natanz e il rientro in sicurezza dei bombardieri coinvolti. Il raid è stato effettuato da 7 bombardieri B-2 SPIRIT, 6 dei quali hanno colpito con complessive 12 bombe ad elevata penetrazione GBU-57/B da 13.6 tonnellate il sito di Fordow, mentre il settimo si è dedicato al nuovo sito di Natanz posto all’interno del Monte Kolang Gaz La, colpito con 2 GBU-57/B. Tali ordigni dovrebbero essere in grado di danneggiare le strutture sotterranee, destinate all’arricchimento dell’uranio e alle annesse centrifughe, protette da almeno 80 m di diversi strati di cemento armato, roccia, sabbia e potenzialmente altri materiali. La penetrazione ottenibile varia notevolmente a seconda del materiale che ricopre ciascun bersaglio. Un'arma in grado di penetrare attraverso decine di metri di terra o sabbia compatta può penetrare solo pochi metri di cemento armato standard per costruzioni civili, e ancor meno di cemento armato ad alta densità. Anche la disposizione planimetrica delle strutture (stanze collegate da corridoi lunghi e stretti o unica grande caverna con singolo corridoio) risulta fondamentale per valutare il punto di impatto designato dell'arma, il carico esplosivo e i requisiti di detonazione per causare danni critici. Una tale protezione richieder verosimilmente, più impatti multipli nello stesso punto per ottenere una buona probabilità di penetrazione, anche con le GBU-57/B, il che spiega perché i B-2 sono stati armati ciascuno con una coppia di ordigni. Al contrario, il sito di Isfahan, situato principalmente in superficie, e il vecchio sito d Natanz sono stati colpiti da una trentina di missili da crociera a lungo raggio BGM-109E Block IV TOMAHAWK TLAM lanciati da unità della US Navy, tra cui il sottomarino USS GEORGIA classe OHIO, in navigazione nel Mare Arabico settentrionale.
Gli aerei dovrebbero essere arrivati direttamente dagli USA dopo 2/3 rifornimenti in volo,senza transitare, quindi, sulla base di Diego Garcia nell’Oceano Indiano. Durante il raid i B-2 sono stati scortati e supportati da F-22A ed F-35A dell’USAF e da F-35I israeliani, impiegati per sopprimere le restanti difese aeree poste a protezione dei siti.
In particolare, sembra che 7 B-2 siano volati dalla base di Whiteman negli Stati Uniti in direzione est verso l'Iran, attraversando l'Atlantico. Parallelamente, l'USAF ha inviato un altro pacchetto di 4-6 B-2 in direzione Ovest (Pacifico) verso Guam, accompagnato da diverse aerocisterne, il tutto ben visibile sui principali siti di tracciamento del traffico aereo, e molto pubblicizzato dalla comunità OSINT che segue questo tipo di operazioni. Quindi, mentre l'attenzione era puntata sui B-2 che volavano verso Guam, i 7 B-2 che hanno poi effettivamente attaccato i siti nucleari iraniani sono passati inosservati, in quella che sembra a tutti gli effetti un'operazione di deception. I B-2 che rimangono al momento schierati a Guam potrebbero comunque essere impiegati per un secondo attacco sui siti nucleari.
Chiaramente nelle prossime 24 ore (anche meno) si potrà analizzare più approfonditamente l’efficacia degli attacchi sui diversi siti, una volta che verranno rese disponibili le prime immagini satellitari.
+++UPDATE+++
Le prime immagini satellitari del sito di Fordow mostrano una serie di impatti presso i punti d'ingresso del complesso, appena sopra la struttura sotterranea, e segni di cedimento del terreno, probabilmente perché l'area di interesse è crollata verso l'interno a causa degli impatti.
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