Non si ferma il rullo compressore israeliano. L'Aeronautica continua a colpire senza sosta obbiettivi in tutto l'Iran: basi missilistiche, depositi, centri di comando e controllo. Negli ultimi minuti è arrivata la notizia di esplosioni presso il sito nucleare di Fordow, costruito dentro una montagna e importante centro, insieme a Natanz, per l'arricchimento dell'uranio. È probabile siano stati attaccati i siti della difesa aerea, per aprire il corridoio ad eventuali raid successivi.

Segnalate esplosioni anche a Isfahan, sito dedicato alla conversione dell'uranio, e nuovamente a Teheran. Israele è in pieno controllo dei cieli e la reazione della difesa antiaerea iraniana è per il momento molto limitata e sporadica. I tentativi di lancio di missili balistici vengono stroncati dall'interdizione israeliana che ormai è attiva, specie con i droni, ben al di dentro dello spazio aereo di Teheran. La cosa che impressiona è la pianificazione e il ritmo delle operazioni, cosa che fa presupporre qualche forma di supporto americano, in particolare a livello di rifornimento in volo (con coinvolgimento di alcuni aerorifornitori USAF), ed appoggi nei Paesi vicini (Azerbaijan, Kurdistan iracheno, Siria).

A ciò aggiungiamo l'intelligence (anche qui è ipotizzabile il supporto americano, con 2 RC-135V RIVET JOINT che sono decollati stamani da Al Udeid), ovvero la capacità di rilevare e tracciare i bersagli , in un ciclo continuo ed estremamente dinamico in cui un ruolo fondamentale è giocato dall'intelligenza artificiale. Quasi che l'Iran, distante oltre 1.000 km da Israele, fosse Gaza...

Sopra: fotogramma preso dal video di un attacco contro un TEL con missile balistico; Sotto: un KC-707 israeliano rifornisce in volo un F-16 dell'IAF nei cieli siriani, dove l'Aeronautica Israeliana opera indisturbata, e dove sono stati avvisati 2 C-130 in volo a bassa quota...)

Seguiteci sui nostri canali social per aggiornamenti Telegram, Facebook, X e YouTube.