RIVISTA ITALIANA DIFESA
Gaza, fine della tregua. Israele colpisce duro Hamas 18/03/2025 | Pietro Batacchi

Verrebbe proprio da dire: CVD, Come Volevasi Dimostrare. Dopo lo stallo nei colloqui degli ultimi giorni, stanotte Israele ha lanciato una serie di violenti raid aerei contro obbiettivi di Hamas e delle altre organizzazioni palestinesi nella Striscia di Gaza. Il bilancio è pesante: le autorità locali riferiscono di oltre 400 morti. Tra questi, secondo Israele, ci sarebbero anche alcuni alti Comandanti di Hamas, impegnati a riorganizzare l'infrastruttura del gruppo.

Le autorità di Tel Aviv hanno parlato di attacco preventivo, e già ieri avevano fatto filtrare la notizia che Hamas stava conducendo i preparativi per colpire Israele, mentre da giorni la tensione tra le 2 parti era tornata a farsi altissima.

Al di là del consueto rimpallo di responsabilità, il percorso per l’avvio della Fase 2 della tregua si presentava sin da subito in salita. Del resto, l’estrema destra era stata molto chiara con Netanyahu: ok alla Fase 1, ma nessuna Fase 2, altrimenti ci sarebbe stato il ritiro completo del supporto al Premier che, a quel punto, avrebbe visto materializzarsi ineluttabile lo scenario di nuove elezioni (e della propria morte politico-giudiziaria).

Il falco Smotrich, Ministro delle Finanze, può cantare vittoria affermando che "Siamo rimasti nel Governo proprio per questo momento, nonostante la nostra opposizione all'accordo, e siamo più determinati che mai a completare la missione e distruggere Hamas." E pure l’altro falco, Itamar Ben-Gvir, può adesso rientrare al Governo con la ripresa delle ostilità. Insomma, Israele sembra più deciso che mai a perseguire i suoi obbiettivi - sradicare Hamas dalla Striscia, disarmare la Siria e tenere sotto scacco Hezbollah in Libano - forte anche del rinnovato supporto, e delle rinnovate forniture militari, americani.

L’Amministrazione Trump è stata informata prima dell’attacco e ha dato “luce verde”: non poteva essere altrimenti considerando il prefetto allineamento tra le proprie posizioni e quelle del Governo Netanyahu. Peraltro, i raid israeliani seguono la rinnovata campagna lanciata da Washington contro gli Houthi in Yemen; una campagna che è cresciuta moltissimo d’intensità rispetto al passato e che starebbe mettendo nel mirino anche obbiettivi iraniani in Yemen.

La nuova Casa Bianca è, dunque, determinata ad applicare la politica di massima pressione contro Teheran, impegnandosi direttamente contro i suoi proxy e dando appoggio totale a Israele. Se, poi, l’Iran non dovesse capire...

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