RIVISTA ITALIANA DIFESA
La drone-carrier TYPE 076 cinese prende forma 02/12/2024 | Massimo Annati

Da diversi anni si parla con insistenza di una variante ingrandita delle LHD cinesi TYPE 075, destinata al ruolo di LHA o di drone-carrier, indicata con la sigla TYPE-076 (classe YULAN). Tuttavia, la ben nota opacità dei programmi cinesi fa sì che gli analisti si debbano basare necessariamente sulle immagini e non sui piani ufficiali.

Sono infatti recentemente emerse in rete alcune foto che confermano il deciso progresso della costruzione. L’ascensore sul lato sinistro è stato installato nel settembre 2024, e la data del varo è ipotizzabile nel 2025, con l’entrata in servizio nel 2027. La nave è attualmente in costruzione nel cantiere Hudong Zhonghua (Gruppo CSSC) sull’isola di Changxing, davanti a Shanghai, e i lavori procedono con la velocità a cui ci ha ormai abituato la cantieristica cinese.

La TYPE 076 presenta un’isola in 2 blocchi come molte moderne unità portaeromobili (tra cui il TRIESTE e la classe QUEEN ELIZABETH), e una lunghezza fuori tutto di circa 250 m (per confronto le TYPE 075 sono lunghe 232 m, il TRIESTE 245 m, e le LHA statunitensi classe AMERICA 257 m) e una larghezza di 50 m al ponte di volo, con un presunto dislocamento a pieno carico di 45.000 t.

Si stima che la velocità massima sia di 25 nodi, con un apparato propulsivo integrato elettrico (2 turbine a gas da 57.100 hp e 6 diesel generatori per complessivi 48.300 hp)

L’armamento, analogo a quello delle LHD TYPE-075, comprende 2 lanciatori a 24 celle per missili a cortissimo raggio HHQ-10 (comparabile al RAM statunitense), e 2 mitragliere CIWS da 30 mm a 11 canne H/PJ-11

Quello che risulta unico è però la presenza di una catapulta EMALS con una lunghezza di circa 130 m. Il peso relativamente basso degli UAV consente infatti di impiegare catapulte di potenza inferiore rispetto a quelle necessarie sulle porterei tradizionali, e lo stesso vale per i cavi d’arresto impiegati per l’appontaggio. Nelle immediate adiacenze del cantiere è stato allestito un simulacro di parte del ponte di volo, dove vengono effettuate prove per la movimentazione degli aeromobili.

Per i velivoli unmanned ad ala fissa si ipotizza l’impiego del drone “veloce” Hongdu GJ-11 SHARP SWORD da attacco e ricognizione (una “ala volante” che ricorda il dimostratore Northrop Grumman X-47B, o forse una versione in miniatura del bombardiere B-2 SPIRIT, visto che il GJ-11 dispone di 2 stive bombe ventrali), con un’apertura alare da 15 m, che consentirebbe quindi un margine di 5 m su ciascun lato, e una versione navalizzata del drone “lento” Chengdu WING LOONG-3 (forse con apertura alare ridotta a 17-18 m rispetto ai 20 m standard). Questo naturalmente oltre agli elicotteri pilotati Z-18 (trasporto pesante, antisom e allerta radar), Z-20 (assalto e antisom, copia del UH/MH-60 statunitense), Ka-28 (antisom), e Z-10 (attacco), che sono già stati visti sul simulacro del ponte di volo. Si stima che il gruppo volo possa comprendere circa 30 aeromobili complessivamente.

La nave dispone anche di un grande bacino allagabile, come del resto le LPD TYPE-071 e le LHD TYPE-075; Questo potrà essere impiegato per lanciare gli hovercraft d’assalto anfibio TYPE-726, i veicoli blindati anfibi, ma anche per una serie di mezzi unmanned di superficie e subacquei.

L’impiego di una simile unità potrebbe comprendere tanto i normali ruoli di una LHD/LHA durante un’operazione anfibia, con la capacità di trasportare fino a 1.000 uomini e relativi veicoli ed equipaggiamenti, sia quelli di una portaerei leggera con capacità di sorveglianza/ricognizione, attacco aria-superficie (antinave, strike, appoggio ravvicinato), e lotta antisommergibile, creando una sinergia tra velivoli ad ala fissa senza equipaggio ed elicotteri pilotati, in particolar modo grazie alla notevole autonomia operativa dei droni, molto maggiore di quella dei tradizionali aeromobili. È molto probabile che, conclusa la fase di valutazione, la prima unità sia seguita da altre, aggiungendosi così alla flotta di 8 LHD TYPE-075, 8 LPD TYPE-071 e 15 LST TYPE 072A, 11 LST TYPE-072III, e 4 LST TYPE-072II.

Da notare infine che nello stesso cantiere usato per la costruzione della TYPE-076 nell’estate 2024 erano contemporaneamente in costruzione anche 4 cacciatorpediniere TYPE-052DL, 2 incrociatori TYPE-055, 2 fregate TYPE-054A, 1 LHD TYPE 075, e 3 cutter della Guardia Costiera, cosa che dà, ancora una volta, l’idea delle enormi capacità della cantieristica cinese.

A tale proposito è bene ricordare che la Cina ha recentemente introdotto in servizio una piccola portadroni, con scafo a catamarano. Si tratta di una piattaforma con caratteristiche civili/mercantili, e non militari, costruita nel cantiere Jiangsu Dayang Marine sul fiume Yangtze, con una lunghezza di circa 120 m e una larghezza al ponte di volo di circa 35 m. Con ogni probabilità si tratta di un’unità dedicata a compiti addestrativi o sperimentali, in modo da sviluppare più facilmente competenze e procedure senza dover impegnare (e rischiare) le poche e costose unità. Le linee tracciate sul ponte di volo indicano una pista di decollo/appontaggio per aeromobili ad ala fissa, mentre non vi sono spot per elicotteri. Sul ponte figura anche un piccolo ascensore per movimentare carichi e mezzi di servizio, visto che non ha le dimensioni sufficienti per un velivolo, e che, a giudicare dalle immagini, non dispone neppure di un hangar sotto il ponte di volo, cosa che peraltro sarebbe in linea con il ruolo di mezzo addestrativo e non operativo.

In questi ultimi mesi si sono susseguite le notizie relative a navi porta-droni: le esperienze svolte dalla Royal Navy (Settembre 2023, UAV HCMC, e Novembre 2023, UAV MOJAVE sulla portaerei PRINCE OF WALES), dalla Marina Turca (Novembre 2024, UAV TB-3 sulla LHD ANADOLU), dalla Marina Sud Coreana (Novembre 2024, UAV GRAY EAGLE STOL sulla LPH DOKDO), e la modifica in Iran di una portacontainer nella porta-droni SHAHID BAGHERI (con UAV MOHAJER-6). Inoltre, la Marina Portoghese ha ordinato la DOM JOAO-II, una nave polifunzionale con ponte continuo di 98 m e ski jump per impiegare anche droni ad ala fissa.

Dopo tutte queste attività, potremo ben presto assistere alle operazioni della prima nave costruita appositamente come LHD/drone carrier di elevate prestazioni, e oltretutto dotata di una catapulta elettromagnetica.

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