Sono passate ormai più di 3 settimane dall’inizio delle operazioni israeliane nel sud del Libano, avviate nella notte dello scorso 1o ottobre. Se, nel corso della prime 2 settimane, le attività delle IDF si sono concentrate in operazioni di distruzione e di bonifica dei tunnel e dei depositi di armi e di munizioni del Partito di Dio e non hanno visto particolari avanzamenti in profondità nel territorio libanese, negli ultimi 7 giorni, invece, le operazioni israeliane si sono progressivamente espanse e le IDF sono avanzate, su più direttrici, verso diversi villaggi (prendendone, in alcune occasioni, il controllo).
Partiamo dall’analisi della situazione sul terreno. Dal 1o ottobre al 15, come si diceva, le attività delle IDF si sono tradotte nel tentativo di degradare la ramificata struttura logistica di Hezbollah nel Libano meridionale, operazione portata avanti sempre con il supporto dell’Aeronautica, che ha continuato senza sosta i bombardamenti anche in profondità nel territorio libanese, principalmente su Dahieh (quartiere sud di Beirut) e su Baalbek (città situata nella valle della Beeqa, nel Libano nordorientale). L’unico risultato significativo, in questo periodo di tempo, è stato raggiunto l’8 ottobre, quando unità appartenenti alla 36a Divisione hanno preso il controllo della periferia sud di Maroun al-Ras, un’importante roccaforte di Hezbollah situata su un’altura (900 m) e distante circa 1 km dal confine con Israele.
Dai giorni successivi, le operazioni israeliane hanno iniziato, poi, progressivamente ad espandersi: il 16 di ottobre, ad esempio, le IDF sono avanzate verso i villaggi di Blida e di Meiss El Jabal, entrambe a circa 1 km dalla Blue Line (per intenderci, rispettivamente a est e a nordest del Kibbutz israeliano di Yiftah). Lo stesso giorno sono circolati alcuni video che mostrano la distruzione – dalle immagini sembra a causa di un tunnel fatto esplodere dalle IDF – del villaggio di Mhaibib, collocato poco più a nord tra le succitate Blida e Meiss El Jabal. Al momento, comunque, sembra che i progressi principali sul terreno si siano registrati tra il 20 e il 26 ottobre: in particolare, a seguito di intense attività e combattimenti, lo scorso 21 ottobre le IDF sono entrate in profondità nel villaggio di Ayta ash Shab e da qui – stando a diverse geolocalizzazioni – alcuni effettivi israeliani hanno iniziato a spostarsi verso est lungo la strada che va da Naqoura in direzione del villaggio di Rmaych. Sempre in questa zona, le IDF sono avanzate verso il centro della cittadina di Marwahin (800 m dal confine); nei pressi di quest’area, alcune unità della 205a Brigata corazzata della Riserva avrebbero localizzato e distrutto – secondo fonti IDF e analizzando alcune immagini – un deposito di armi e di munizioni all’interno di una Moschea. Lungo “l’estremo” confine nord con Israele (a nord e a sudest della città israeliana di Metula), infine, i maggiori cambiamenti si sono registrati nella zona di Kfarkela (a circa 800 m dalla Blue Line): qui, le IDF sono avanzate verso l’interno del villaggio, ampliando anche il controllo nella zona nord dello stesso. Qualche km più a sud, invece, l’Esercito Israeliano ha preso il controllo dei villaggi di Markaba e Rab El Thalathine, entrambi a circa 2 km di distanza dal confine.
Ad oggi, non è ancora possibile affermare con certezza quale sarà effettivamente il tipo di azione che le forze israeliane intendono portare avanti all’interno del territorio libanese. In questo senso, l’analisi delle operazioni sul terreno, nonché dell’avanzamento delle IDF oltre la Blue Line, ci hanno permesso di effettuare alcune considerazioni rispetto all’andamento di quest’offensiva e delle possibili prospettive future. Trovate tutto l’articolo completo su su Risk&Startegy WEEKLY 36/24, in uscita oggi.