La capacità di comprendere e di monitorare tutto ciò che avviene nell’ambiente spaziale, un dominio sempre più rilevante sia per ciò che concerne le attività civili, che militari, rappresenta oggi una necessità imprescindibile per ogni Stato. Per questa ragione, lo stiamo vedendo, negli ultimi anni il mercato legato alle attività spaziali è in piena espansione e l’Italia è tra i leader europei in questo settore, con una crescita impressionante delle PMI, che contribuiscono attivamente all’evoluzione dell’ecosistema scientifico e industriale del nostro Paese.
È proprio in questo contesto che si incastra una realtà come Bercella, azienda italiana con sede a Parma e leader nello sviluppo e nella produzione di componenti in materiali compositi avanzati, caratterizzata da una lunga esperienza nella progettazione e nella produzione di soluzioni e tecnologie nel settore dell’automotive, dello Spazio e della Difesa.
Per quanto riguarda il settore spaziale, Bercella ha consolidato, negli anni, il proprio ruolo e la propria posizione in questo segmento di mercato, che oggi rappresenta circa il 30% del fatturato annuo dell'azienda. In particolare, da diversi anni, Bercella collabora con le principali agenzie governative del settore, tra cui l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), nonché con le maggiori imprese di riferimento – i cosiddetti large system integrators – quali Leonardo, Airbus, Thales-Alenia Space Italia e OHB Italia. Come ci ha raccontato lo stesso AD, Massimo Bercella, nel corso di un’interessante colloquio, l’azienda ha fatto del concetto “one-stop-shop” il proprio punto di forza: in pratica, grazie a un investimento effettuato nel 2018 per la creazione di un Laboratorio di Test e Qualifica dei materiali, Bercella è una delle poche realtà europee in grado di progettare, testare e produrre internamente tutte le proprie soluzioni e componenti, coprendo a 360o ogni fase del processo. Uno one-stop-shop, come si diceva, che consente di ridurre drasticamente i tempi di sviluppo, abbassare i costi e, soprattutto, minimizzare i rischi e le problematiche legate all'integrazione tra i progetti – e i prodotti – dei vari fornitori esterni.
In questo contesto si inserisce la collaborazione con Leonardo per il progetto NIMBUS, presentato da Bercella durante la 75ª edizione dell'International Astronautical Congress (IAC) 2024, svoltasi a Milano dal 14 al 18 ottobre. Bercella è stata incaricata da Leonardo di sviluppare substrati per i pannelli solari della piattaforma satellitare NIMBUS, realizzata da Thales Alenia Space. La piattaforma sarà utilizzata nel programma IRIDE, un'iniziativa promossa dal Governo italiano e finanziata attraverso i fondi del PNRR, con il coordinamento dell'ESA e la partecipazione dell'ASI. La costellazione IRIDE, composta da 12 satelliti di diverse classi, includerà satelliti basati su NIMBUS e dotati di sensori per l'osservazione della Terra posizionati in orbita bassa (LEO, Low Earth Orbit). Questo progetto rappresenta un esempio concreto di eccellenza tecnologica italiana, con una filiera interamente nazionale coinvolta nella produzione delle piattaforme, dei pannelli solari e di altre strutture, e sarà completato entro il 2026. Leonardo, lo ricordiamo, è coinvolta nel progetto tramite Telespazio, la JV tra Leonardo (67%) e Thales (33%), ed e-GEOS, JV tra Telespazio (80%) e l’ASI (20%). Telespazio ricopre un ruolo chiave sia nello sviluppo dei sistemi basati a Terra (la JV è capofila del raggruppamento di aziende italiane che svilupperà il Flight Operations Segment, FOS, uno degli elementi centrali del segmento di Terra che assicurerà le funzionalità di comando e controllo, di determinazione orbitale e di collision avoidance, nonché di acquisizione dei dati relativi ai carichi utili, di monitoraggio e di pianificazione delle operazioni), sia nelle operazioni spaziali di IRIDE; e-GEOS realizzerà l’infrastruttura per l’accesso ai dati e ai servizi di IRIDE (il cosiddetto marketplace digitale).
In un contesto geostrategico caratterizzato da una condizione di iper-competizione – così come definita da RID – il ruolo delle PMI nell'industria dell'Aerospazio e Difesa è oggi più cruciale che mai. La crescita dei grandi player industriali, infatti, dipende strettamente dall'evoluzione delle PMI che compongono la filiera e la supply chain. Pertanto, è essenziale che la “grande industria”, la politica (e le Forze Armate) inizino a investire in queste imprese, che rappresentano la spina dorsale del tessuto economico di un Paese come l’Italia, 2a manifattura europea e 7a a livello mondiale. Risulta, quindi, fondamentale creare un nuovo rapporto di collaborazione tra i grandi gruppi e le PMI, integrando queste ultime sempre di più nella supply chain. L'accordo tra Bercella e Leonardo si inserisce perfettamente in questa direzione, dimostrando l’importanza e la necessità di valorizzare e strutturare tali sinergie. Un segnale, dunque, molto positivo per il settore, in particolar modo quello dello Spazio.
A tal proposito, infine, ricordiamo che la stessa Leonardo dovrebbe annunciare a breve la costituzione della nuova – appunto – “Divisione Spazio”. Una Divisione nata da impellenti esigenze e spinte di natura “politico-industriale” e “tecnologiche”, come ci ha illustrato lo stesso Managing Director della Space Business Unit di Leonardo, Massimo Comparini, nel corso di una chiacchierata avuta la scorsa settimana a margine dell’IAC, di cui vi forniremo maggiori dettagli nel prossimo numero di RID (12/24).
(In foto: un render del lanciatore VEGA dell'ASI nel corso della missione VV16, mentre trasporta un carico multiplo utilizzando il SSMS (Small Spacecraft Mission Service), un adattatore progettato per consentire il lancio di numerosi piccoli satelliti in orbita contemporaneamente e a cui Bercella ha contribuito realizzando le parti strutturali in materiale composito).
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