Dopo la fine delle trattative tra Leonardo e KNDS era nell’aria e ad Eurosatory, come vi avevamo anticipato, erano già emersi i contenuti di quella che poteva essere una nuova alleanza tra l’azienda italiana e, questa volta, l’altro campione tedesco della difesa, ovvero Rheinmetall. E così è stato.
Ieri l’annuncio ufficiale della firma di un MoU, appunto, tra Leonardo e Rheinmetall per la creazione di una Joint Venture (JV) paritetica che dovrà gestire i 2 grandi programmi di acquisizione per l’Esercito Italiano: quello per il nuovo carro da battaglia – IMBT (Italian Main Battle Tank) e quello per il nuovo cingolato da combattimento per la fanteria (AICS, Armored Infantry Combat System, o A2CS, Army Armored Combat System).
Nel primo caso, come si può leggere dal comunicato delle 2 aziende, la base sarà rappresentata dal carro PANTHER, attualmente in corso di sviluppo da parte di Rheinmetall, e nel secondo dall’IFV LYNX, veicolo ampiamente maturo. Il LYNX, ricordiamolo, è già stato acquistato dall’Ungheria, che sta ricevendo il primo lotto di 46 esemplari e a dicembre 2023 ha dato il via alla produzione in house del veicolo, mentre per ciò che concerne il PANTHER, Rheinmetall ha firmato un accordo con la stessa Ungheria per lo sviluppo e la qualifica di un dimostratore del carro, nella versione EVO con cannone da 120 mm, aprendo la strada alla successiva produzione nel Paese magiaro.
Tornando all’Italia, la nuova Joint Venture farà da prime contractor per i 2 programmi, mentre “ i sistemi di missione, le suite elettroniche e l’integrazione dei sistemi di armamento saranno sviluppati e prodotti da Leonardo in base ai requisiti richiesti dal committente italiano”. Nessun dettaglio è stato fornito circa l’effettivo workshare, ma nei comunicati è stato precisato che la quota italiana sarà del 60% con linee di assemblaggio, test di omologazione e supporto logistico in Italia. Proprio sul 60%, a quanto risulta a RID, erano naufragate le trattative con KNDS. La nuova JV sarà responsabile inoltre per la commercializzazione sui mercati internazionali dell’IMBT/PANTHER e dell’AICS/LYNX e della definizione della roadmap per la partecipazione al programma per il futuro carro da battaglia europeo MGCS.
Nel complesso si tratta di un accordo di vasta portata. Al momento questo riguarda la gestione dei 2 programmi, ma si tratta di 2 programmi con un peso economico-finanziario enorme, 23 miliardi di euro. Nessuno oggi in Europa ha nel settore terrestre nulla del genere: giusto, dunque, mantenere la barra e ottenere il massimo ritorno possibile in termini di know how industriale, design authority e di supporto operativo e logistico. Poi è chiaro che la Joint Venture potrebbe essere solo un primo passo verso una cooperazione ancor più strutturata tra Leonardo e Rheinmetall, come del resto traspare dagli stessi comunicati con il riferimento all’MGCS. Adesso però bisognava correre, anche perché l’obbiettivo è firmare i contratti per IMBT e AICS entro l’anno. Poi si vedrà cosa succederà in ambito MGCS tra la stessa KNDS e Rheinmetall, e tra i Governi francese, tedesco e italiano, ma a questo punto la situazione e la prospettiva si fanno molto dinamiche e l’ipotesi di 2 MGCS più concreta.
Infine, resta da chiarire il ruolo di IDV e del CIO (Consorzio Iveco OTO Melara). Il CIO, ricordiamolo, lo scorso febbraio aveva ricevuto dalla DAT (Direzione Armamenti Terrestri) la lettera di offerta per lo studio di fattibilità relativo al programma AICS (o A2CS) e per l’indicazione del partner internazionale con il quale sviluppare la famiglia di mezzi, mentre sullo sfondo ci sono le trattative per l'acquisizione di IDV da parte di Leonardo, trattative ufficialmente sempre smentite. Nelle prossime settimane capiremo sicuramente meglio quale sarà l’impatto dell’accordo Leonardo/Rheinmetall anche sul settore della difesa terrestre italiano e sui rapporti tra la stessa Leonardo e IDV.
Ulteriori dettagli e approfondimenti su RID 8/24.
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