RIVISTA ITALIANA DIFESA
Il supercomputer di Leonardo DAVINCI-1 e le sue applicazioni al business aziendale 20/12/2023 | Pietro Batacchi e Tommaso Massa

Chi oggi ha il dato, e, soprattutto, la capacità di analizzarlo e distribuirlo in maniera strategicamente orientata, gode di una posizione di vantaggio da spendere nel nuovo mondo iper-competitivo.

La digitalizzazione dei prodotti, delle infrastrutture e dei processi, la ricchezza e la ridondanza della sensoristica, hanno infatti bisogno di una sempre maggiore potenza di calcolo, fondamentale per poter gestire un enorme mole di dati, estrarne valore e distribuirlo nel momento giusto a chi ne ha necessità, guidare la riorganizzazione dei processi produttivi e accelerare lo sviluppo tecnologico. L’innovazione tecnologica e l’utilizzo delle nuove tecnologie quali Intelligenza Artificiale e Quantum Computing sono rese possibili grazie a computer potentissimi con prestazioni di calcolo elevatissime. Stiamo parlando degli High Performance Computing (HPC): i nuovi abilitanti strategici dei moderni sistemi militari e non solo.

Leonardo, che fa della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica il perno della propria strategia aziendale, dispone come noto in merito di una tecnologia futuristica e all’avanguardia, che solo pochi altri player del settore possono vantare: il DAVINCI-1, uno degli High Performance Computing più potenti al mondo nel settore dell’Aerospazio e Difesa.

Il DAVINCI-1 è una meraviglia tecnologica che integra cloud computing e supercalcolo in una singola piattaforma esprimendo prestazioni eccezionali: può svolgere 5 milioni di miliardi di operazioni al secondo, grazie a una capacità di calcolo di 5 petaflop (50 milioni di megabyte), ovvero una velocità di lettura e scrittura su disco pari a 20 DVD al secondo.

Tutte capacità e funzioni che Leonardo utilizza sempre di più nell’ambito del proprio business e dei propri prodotti. Grazie agli algoritmi di deep learning e intelligenza artificiale, uniti alla capacità di processare enormi quantità di dati (Big Data Analysis), il supercomputer DAVINCI-1 è infatti capace di rivoluzionare la simulazione e renderla sempre più accurata, permettendo anche di addestrare e istruire reti neurali e di “disegnare” scenari sempre più realistici e ricchi di dettagli. In pratica il vero motore del processo di digitalizzazione intrapreso da Leonardo.

Il DAVINCI-1 è già da tempo utilizzato in supporto alle attività delle varie ingegnerie dell’azienda, integrando cloud computing e super calcolo per applicazioni di computazione avanzate. Tra le principali applicazioni troviamo, per esempio, quelle dedicate alla progettazione e allo sviluppo dei prodotti delle Divisioni Velivoli ed Elicotteri. Nello specifico, attraverso la creazione di un ambiente di Model Based System Engineering e di modellazione digitale, il comportamento del velivolo e delle sue componenti può essere riprodotto e valutato “prima” nel suo gemello digitale, con enormi benefici in termini di riduzione dei tempi, dei costi e dei rischi di progettazione, abbattendo i tempi di simulazione di un fattore 10 (da giorni a ore) e aumentando l’accuratezza stessa delle simulazioni. Insomma, si è più rapidi, si costa meno, ma si è anche più precisi.

In questo contesto, il DAVINCI-1 fornisce supporto digitale al progettista, riproducendo in un unico ambiente virtuale le diverse componenti di un qualsiasi sistema complesso, che possono essere fatte operare a scale e risoluzioni diverse. L’HPC è dunque utilizzato per lo sviluppo di modelli digitali e “gemelli” con i quali poter “giocare” effettuando le più disparate simulazioni con una velocità di risposta mai vista prima, anche grazie alla capacità di svolgere calcoli dialoganti in parallelo, senza dover quindi frazionarli in calcoli più piccoli, e con una risoluzione maggiore per via di griglie computazionali più fini, con la possibilità di vedere e analizzare dettagli che in passato sarebbero stati impercettibili. Così si può scomporre il modello digitale di un elicottero o di un aereo in tantissimi piccoli elementi, in modo da poter ottenere un risultato numerico con un dettaglio superiore a quello ottenibile normalmente con strumenti “convenzionali”. 

Per esempio, applicando le capacità e le funzionalità del DAVINCI-1 su modelli di simulazione digitali di radar, i progettisti di Leonardo hanno potuto osservare dei dettagli nelle onde radar in questione che fino a quel momento erano semplicemente invisibili.

L’HPC può essere utilizzato non solo per le attività di supporto alla progettazione e allo sviluppo dei prodotti, ma anche durante tutto il loro ciclo di vita, attraverso la creazione di veri e propri gemelli digitali operativi, capaci di migliorare e massimizzare notevolmente le attività di manutenzione. Ad esempio, l’HPC ha permesso a Leonardo di sviluppare la Service Tower di Sesto Calende per il monitoraggio della flotta di elicotteri dell’azienda, grazie alla capacità del supercomputer di accelerare l’elaborazione dei dati della flotta e applicarli ai fini dello sviluppo di modelli manutentivi avanzati e di un’attività manutentiva basata sempre di più su metodologie e tecniche predittive.

In definitiva, il DAVINCI-1 può essere considerato come un esoscheletro digitale per il cervello del progettista e del manutentore, attraverso l’applicazione delle proprie straordinarie capacità durante tutto il ciclo di vita del prodotto: dalla fasi di concettualizzazione, progettazione e sviluppo, alle attività di supporto e manutenzione in servizio.

Un orizzonte potenzialmente infinito, inimmaginabile, grazie alla possibilità di analizzare enormi quantità di dati grezzi e strutturarli in maniera fruibile, facilitandone la visualizzazione da parte degli operatori attraverso un’interfaccia point and click.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE