Dopo anni di negoziati, iniziati ormai nel 2017, lo scorso 17 novembre il Dipartimento di Stato americano ha approvato un potenziale accordo che prevede la vendita di 400 esemplari di missili da crociera a lungo raggio sup-sup TOMAHAWK al Giappone, per un valore di $2.35 miliardi di dollari. L’approvazione arriva a seguito dell’incontro, avvenuto lo scorso ottobre al Pentagono, tra il Segretario di Stato alla Difesa statunitense, Lloyd Austin, e il Ministro della Difesa giapponese, Minoru Kihara. In quell’occasione, infatti, il Ministro giapponese aveva spinto per accelerare i tempi di consegna dei missili.
L’accordo, in particolare, prevede l’acquisto da parte di Tokyo di 200 TOMAHAWK BLOCK IV e di 200 TOMAHAWK BLOCK V, nonché delle relative attrezzature. Il missile BLOCK IV è in grado di ingaggiare bersagli a oltre 1.000 km di distanza ed è dotato di un seeker caratterizzato da un sistema di riconoscimento e ricerca dell’immagine, che gli consente di attaccare obiettivi predefiniti (di cui ha, appunto, l’immagine in memoria). Grazie al datalink a 2 vie di cui è munito, il missile può essere riprogrammato in volo: ciò gli permette di essere rediretto contro un bersaglio diverso da quello inizialmente pianificato. Rispetto alla versione precedente il BLOCK V è dotato, in aggiunta, di un seeker multimodale che gli consente anche di colpire navi in movimento sulla superficie del mare. Inizialmente, il piano ipotizzava l’acquisto di 400 modelli BLOCK V; tuttavia, il Governo giapponese ha successivamente deciso di acquistare anche la versione precedente nel quadro del programma di approvvigionamento che inizierà dall’anno fiscale 2025 e si estenderà fino a quello del 2027. I 400 TOMAHAWKS andranno ad affiancare i missili sup-sup da crociera antinave e a lungo raggio di produzione nazionale TYPE 12 SSM, attualmente in fase di aggiornamento per aumentarne la gittata, in servizio già dal 2012 con le forze terrestri. I BLOCK di generazione IV e V servono quindi a “colmare” la lacuna in termini di capacità offensive durante il periodo di ammodernamento del TYPE 12. In futuro i due sistemi opereranno, con elevate probabilità, congiuntamente.
Il Governo Giapponese sta pensando di integrare il missile su 4 fregate KONGO, 2 ATAGO e 2 MAYA, dotate di sistema di combattimento AEGIS nella sua ultima versione. Le navi, equipaggiate con sistema radar di ultima generazione e di un assortimento di missili terra-aria, nonché di armi anti-nave e anti-sommergibile, svolgono attualmente il ruolo di piattaforme deputate alla difesa aerea e missilistica giapponese.
In futuro, comunque, Tokyo non esclude la possibilità di integrare i missili anche su altri tipi di piattaforme di lancio terrestri e sottomarine. La richiesta, comunque, è di notevole importanza, in quanto denota un cambiamento significativo nella postura strategica di uno Stato come il Giappone, tradizionalmente orientato alla difesa. La scelta di adottare sistemi di natura offensiva, come i TOMAHAWK, suggerisce una risposta ponderata alla crescenti tensioni nella regione del Pacifico, dove attori come la Cina e la Corea del Nord sono impegnati in programmi di politica estera e di difesa sempre più assertivi. Queste scelte comportano, inevitabilmente, un cambiamento nel paradigma della sicurezza degli Stati limitrofi che mirano, di conseguenza, a rafforzare le loro capacità di credibilità e deterrenza.