Incrementare il livello di sicurezza dei cittadini attraverso la prevenzione degli attacchi terroristici compiuti con armi da fuoco o esplosivi in metropolitane, stazioni ferroviarie, aeroporti e in tutti i luoghi affollati, questo è stato dimostrato ieri nella pratica dagli scienziati e dai tecnici che in questi anni si sono applicati al progetto DEXTER, Detection of EXplosives and firearms to counter TERrorism, sviluppato grazie al ricorso a innovative tecnologie di sorveglianza. In tutti i casi di attacchi terroristici del recente passato, dopo il loro compimento gli investigatori sono venuti in possesso delle immagini dei responsabili, riprese da telecamere di vario genere posizionate in vari luoghi, troppo tardi. Il concetto alla base del DEXTER è invece quello di anticipare l’azione terroristica, mediante una sorveglianza che identifichi la minaccia prima che essa venga trasformata in atto compiuto.
Il sistema è composto da una pluralità di sensori integrati tra loro, che rappresentano in tempo reale una serie di dati oggettivi attraverso i quali, tramite l’uso di un particolare software, gli operatori della sicurezza vengono resi in grado di identificare un soggetto recante al seguito un’arma da fuoco o del materiale esplosivo. Il prototipo del DEXTER presentato alla stampa a Roma il 23 maggio 2022 si compone dei seguenti apparati: MIC (Microwave Imaging Curtain): dispositivo radar in grado di acquisire e generare in tempo reale immagini 2D e 3D per rilevare esplosivi e armi da fuoco senza posti di blocco, utilizzando algoritmi di apprendimento automatico per elaborare le immagini e identificare e caratterizzare automaticamente potenziali minacce; EXTRAS (EXplosives TRAce detection Sensor): tecniche di spettroscopia per il rilevamento di tracce di esplosivi e dei suoi precursori sulle superfici (mani, corpo, bagagli, eccetera); INSTEAD (INtegrated System for ThrEAts early Detection): sistema di gestione dei diversi sensori, che regola il flusso dei dati generati e invia, tramite sistemi di intelligenza artificiale, un allarme agli operatori della sicurezza nel caso di minaccia identificata. Il sistema consente di individuare da remoto, in modo discreto e in tempo reale, eventuali portatori di armi o di esplosivi, un risultato ottenuto senza controlli invasivi o appariscenti posti di blocco (generando di conseguenza minore allarme sociale). Questo è possibile grazie a un sistema che integra in un’unica infrastruttura delle tecnologie radar e di spettroscopia ottica con una rete di sensori gestiti in modalità centralizzata, algoritmi di machine learning e sistemi di intelligenza artificiale, un combinato composto che pone gli operatori della sicurezza nelle condizioni di intervenire tempestivamente riducendo così il rischio di perdite umane, danni alle infrastrutture e altri disagi. DEXTER non fa ricorso a raggi X e neppure acquisisce dati biometrici o biofisici. Qualora il sensore ravvisi una situazione di pericolo, trasmette un impulso al software centrale di controllo deputato all’elaborazione dei dati che, a sua volta, attiva le telecamere di controllo. Da quel momento il soggetto potenzialmente pericoloso viene attenzionato mediante un tracciamento che esclude comunque la ripresa del suo volto.
Egli è dunque ignaro di essere oggetto di costante monitoraggio da parte di un apparato laser, sviluppato da ENEA, durante i suoi spostamenti (il suo raggio d’azione è di una decina di metri), rilevando contestualmente l’eventuale presenza di tracce di sostanze esplosive sui suoi abiti (nell’ordine dei microgrammi, identificandone anche il tipo) o tracce di armi da fuoco. Il segnale inviato dalla macchina all’operatore sarà dunque di colore verde nel caso in cui il soggetto non risulterà armato, e rosso nel caso contrario. In quest’ultima ipotesi sarà sempre il DEXTER ad attivare il team delle forze di sicurezza preposto all’intervento secondo le procedure previste, essi riceveranno infatti il segnale "osservando" il soggetto sospetto con dei particolari occhiali che sono parte del medesimo sistema. Si tratta di un sistema aperto all’integrazione con altri sistemi di monitoraggio, incrementando così il numero e la capacità dei sensori installati in un determinato luogo pubblico. L’importante iniziativa nel campo della ricerca e dello sviluppo è stata resa possibile grazie al finanziamento della NATO (erogato nel quadro dello Science for Peace and Security Programme) e al coordinamento a livello tecnico-scientifico effettuato dall’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile).
Una sorta di guardian angel hi-tech dunque, concepito e realizzato grazie alla collaborazione triennale tra un centinaio di scienziati ed esperti di 11 diversi organismi di ricerca, 4 Paesi membri della NATO (Italia, Francia, Germania, Olanda) e 4 Paesi partner (Serbia, Ucraina, Finlandia e Corea del Sud). Allo sviluppo di DEXTER hanno collaborato inoltre la Polizia di Stato e l’ATAC, l’azienda municipale dei trasporti della Capitale. Già, poiché le prove sul campo sono state condotte presso la stazione Anagnina della linea ferroviaria metropolitana A di Roma, dove per altro il sistema è stato presentato ieri alla stampa nel corso di un evento - definito nel gergo degli addetti ai lavori come "dimostrazione in ambiente rilevante" -, al quale, oltre ai giornalisti, hanno presenziato anche alcuni esponenti delle Istituzioni coinvolte nel progetto.
Il complesso delle potenzialità insite in DEXTER verranno illustrate in occasione dell’Industry Day che si svolgerà oggi, 24 maggio 2022, presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati, durante il quale interverranno alcuni operatori del settore delle infrastrutture critiche, del trasporto pubblico e aeroportuale. Essi promuoveranno il trasferimento di questa tecnologia dal laboratorio alle imprese, tenuto conto che la protezione degli spazi pubblici è un settore con forti potenzialità di espansione di mercato. Alla realizzazione del progetto multinazionale di ricerca e sviluppo DEXTER hanno partecipato i citati 4 Paesi membri della NATO e i 4 Paesi partner, oltre ad altri 11 soggetti. Essi sono l’ATAC di Roma, la francese ONERA (Office National d’Études et de Recherches Aérospatiales), l’olandese TNO (Netherland Organisation for applied scientific research), Fraunhofer ICT Germany, la finlandese VTT, la sudcoreana SNU (Seoul National University), il Vinca Insitute (Istituto per le Scienze nucleari di Belgrado, Serbia) e gli ucraini IRE-NASU (Istituto Usikov per la radiofisica e l’elettronica di Kharkiv) e NTU (Istituto Politecnico di Kharkiv).
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