RIVISTA ITALIANA DIFESA
Cina e Russia mostrano i muscoli nel Pacifico, e il Giappone risponde 26/10/2021 | Fabio Di Felice

Si è conclusa la prima esercitazione aeronavale bilaterale russo-cinese nel Pacifico Occidentale. La Combined Task Force dei 2 Paesi, composta da 10 unità navali, ha attraversato lo Stretto di Tsugaru, compreso tra le 2 isole giapponesi di Hokkaido e Honshu, prima di manovrare verso sud costeggiando la costa orientale dell’arcipelago di Tokio, per poi dirigersi in Cina attraverso lo Stretto di Osumi, a sud dell’isola di Kyushu. Bilanciata la presenza nella Task Force tra i 2 Paesi, con la partecipazione di 5 unità ciascuno. La Chinese People’s Liberation Army Navy (PLAN) ha infatti partecipato con l’incrociatore Type 055 NANCHANG, il caccia Type 052D KUNMING, le fregate Type 0541A BINSHOU e LIUZHOU, accompagnate da una rifornitrice di squadra Type 903A. La Marina Russa ha partecipato invece con 2 incrociatori classe UDALOY, l’ADMIRAL TRIBUTS e l’ADMIRAL PANTELEYEV, 2 corvette classe STREREGUSHCHIY, la GROMKIY e la HERO OF RUSSIAN FEDERATION ALDAR TSYDENZHAPOV, supportate da un’unitá per il rilevamento e sperimentazione missilistica, la MARSHAL KRYLOV. I 2 Paesi hanno tenuto a precisare, ufficialmente, che lo scopo dell’esercitazione è stato quello di esercitarsi per “promuovere la stabilità in una regione caratterizzata da una certa volatilità”, navigando in acque internazionali. Il Contrammiraglio Bai Yaoping del Comando Territoriale Settentrionale del PLA e Vice-Comandante della PLAN, ha inoltre aggiunto quanto l’esercitazione sia la testimonianza della partnership strategica tra le 2 Potenze e quanto l’esercitazione abbia avuto il duplice risultato di migliorare le capacità delle 2 Forze Armate nello svolgimento di operazioni joint e combined, oltre a contribuire alla stabilità strategica regionale e internazionale sul mare. Non è stato dello stesso parere il Governo di Tokio che, viste le tensioni presenti con entrambi i Paesi riguardo alcune isole contestate e la questione del supporto giapponese a Taiwan, ha impiegato un massiccio numero di assetti e personale delle Japan Maritime Self-Defence Force (JMSDF) per monitorare da vicino le manovre aeronavali della Task Force russo-cinese. Sono state impiegate in questo delicato compito, un’intera serie di unitá, dai dragamine AOSHIMA e IZUSHIMA fino ad arrivare ai DDG YAMAGIRI e TAKANAMI, supportati con l’impiego degli MPA P-3C ORION basati presso la base di Hachinohe e di aerei intercettori dell’Aeronautica (JASDF) allertati dai continui voli dei Kamov Ka-27 e Ka-28, in volo sopra la formazione navale.


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