RIVISTA ITALIANA DIFESA
Fincantieri abbandona (per ora) la gara polacca e TKMS presenta le MEKO-A300 12/10/2021 | Giuliano Da Fre' e Pietro Batacchi

 Fincantieri ha di recente abbandonato la competizione per la fornitura alla Marina Polacca di 3 nuove fregate - programma polacco MIECZNIK  - in quanto il cantiere locale che farà da prime contractor aveva chiesto di modificare pesantemente la FREMM, a cominciare dal sistema propulsivo: una richiesta quantomeno curiosa e che è stata ovviamente respinta al mittente dall’azienda italiana. La Marina Polacca ed il Governo polacchi dovrebbero, dunque, chiarirsi le idee prima di procedere con il programma. Nel frattempo, nel medesimo contesto, Thyssen-Krupp Marine Systems (TKMS) ha presentato la nuova generazione della sua fortunata piattaforma navale incentrata sul progetto modulare MEKO (MEhrzweck-KOmbination). Con l’A-300 si propone infatti di superare i modelli sviluppati con grande successo di export – e che hanno ispirato anche fregate e corvette costruite per la Marina Tedesca – negli anni ’80 e ’90, come MEKO-360, A-200 e MEKO-100 e 140. In quasi 40 anni (era il 25 febbraio 1982 quando alla Nigeria fu consegnata la fregata ARADU, prima MEKO modello 360) sono state costruite o programmate 78 tra fregate e corvette destinate a 14 paesi - Germania compresa – basate su tale concetto. Per la gara indetta dalla Polonia (peraltro “scontento” cliente 20 anni fa delle MEKO A-100, con una sola di 7 corvette ordinate effettivamente completata, e solo nel 2019 in configurazione OPV), TKMS ha ora sviluppato la nuova versione A-300: non una semplice evoluzione delle A-200, peraltro già radicalmente riconfigurate con nuovi sistemi e sensori e architettura stealth sin dagli anni 2000. Le MEKO A-300 (PL nella customizzazione offerta alla Polonia) infatti si presentano con un netto incremento dimensionale rispetto alle precedenti, con una lunghezza superiore di 20 m (125-130 circa) e un dislocamento salito da 3.700 a 5.500 t. Spazi che, assieme a una configurazione in parte ispirata alle (controverse) F-125 realizzate per la Marina Tedesca, permettono di imbarcare una ricca panoplia di armi e sensori, incentrata su 2 complessi VLS: uno a 32 celle Mk-41 a prora, per missili SAM a corto, medio e lungo raggio (anche con capacità anti-missile balistico); e un secondo a 36 celle per soli SAM a medio raggio (tipo CAMM/CAMM ER?), a centronave. Teoricamente, le MEKO-A300 gareggeranno assieme a prodotti inglesi e spagnoli nell’ambito del programma MIECZNIK che mira entro il 2022 a selezionare il progetto destinato a fornire nel 2028-2034 3 sofisticate fregate multiruolo alla Marina nazionale. Almeno sulla carta, perché il programma potrebbe essere ristrutturato.


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