RIVISTA ITALIANA DIFESA
Incidente sul sottomarino speciale russo LOSHARIK 03/07/2019 | Gabriele Molinelli

Quattordici sommergibilisti russi sono morti in un incendio a bordo di uno dei sottomarini speciali, assegnati al 29th Special Submarine Squadron basato ad Olenya Bay e controllati dal Main Directorate Deep Sea Research (GUGI), responsabile per le operazioni subacquee più speciali e segrete. Nonostante notizie contrastanti che lasciano ancora dei dubbi, il sottomarino coinvolto dovrebbe essere l’AS-12 LOSHARIK, battello destinato alle immersioni a grandissima profondità e protagonista della “conquista del fondale artico” tanto pubblicizzata nel 2012. Altre fonti riportano però che l’incidente potrebbe aver avuto luogo sul PODMOSKOVYE, che funge da nave-madre per il LOSHARIK e altri sottomarini “parassiti”. Il comunicato di stampa russo non chiarisce l’identità del sottomarino colpito, ma soltanto che l’incidente è avvenuto il 1° luglio in acque territoriali russe durante una missione di rilevazioni batimetriche, e che il battello è stato ricondotto in porto a Severomorsk. I decessi sarebbero dovuti principalmente ad asfissia per i prodotti della combustione e, probabilmente, anche ai gas usati per lo spegnimento delle fiamme. L’incidente è il più grave a colpire la flotta subacquea russa dal 2008, quando 20 marinai morirono a bordo dell’SSN NERPA, un classe classe AKULA, asfissiati dal gas Freon del sistema anti-incendio durante prove precedenti alla sua consegna in leasing alla Marina Indiana. Putin ha interrotto i suoi impegni ufficiali per un vertice ai massimi livelli in cui ha affidato al suo Ministro della Difesa, Sergei Shoigu, la responsabilità delle indagini. Fra i caduti, c’erano ben 7 “capitani di primo rango” (rango russo equivalente al NATO OF-5) e 2 decorati “Eroi della Russia”: questi speciali battelli hanno infatti equipaggi composti da ufficiali di alto grado e grande esperienza. Il LOSHARIK, uno dei segreti meglio custoditi della Marina Russa, è un sottomarino a propulsione nucleare, lungo probabilmente attorno ai 70 metri, con un particolarissimo design interno che si ritiene essere composto di 7 sfere resistenti connesse l’una all’altra. Proprio da questo design deriverebbe il nomignolo LOSHARIK, poiché questo è il nome di un personaggio di un cartone animato russo, un cavallo appunto composto di sfere. Il LOSHARIK è un sottomarino “parassita” che viene trasportato verso la zona di operazioni da un sottomarino madre. Nel ruolo di battello madre si sono susseguiti un SSBN classe YANKEE ampiamente modificato, l’ORENBURG, il cui nome ed equipaggio sono poi passati ad un DELTA III altrettanto modificato che l’ha rimpiazzato nei primi anni 2000, prima che anche un DELTA IV venisse adattato, il PODMOSKOVYE. Il 23 aprile scorso è stato poi battezzato il nuovo BELGOROD, ricostruito a partire dal design dei grandi SSGN tipo OSCAR II.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE