Lo scorso 26 dicembre – nel giorno del compleanno del suo fondatore, Mao Zedong – la Repubblica Popolare Cinese ha svelato ufficiosamente, e nel giro di poche ore, 2 nuovi progetti di velivoli stealth. I dettagli sono emersi attraverso alcuni video apparsi sui social media nazionali. Sebbene non sia chiara la provenienza delle immagini, il fatto che siano rimaste online suggerisce una sorta di approvazione ufficiale da parte del Governo cinese, il quale ha voluto probabilmente “mostrare al mondo” i progressi della Cina nel campo dell’aviazione militare.
Nello specifico, i video di cui sopra mostrano 2 velivoli dal design innovativo, entrambi caratterizzati da configurazioni ad ala a delta. Il primo è stato denominato Chengdu J-36, in quanto si ritiene che abbia volato dalla sede centrale della Chengdu Aircraft Corporation (CAC). Si tratta di un aereo stealth dalle dimensioni ingenti, con tutta probabilità dalle caratteristiche di un velivolo di 6a Generazione, con una lunghezza stimata di 23 m e un'apertura alare di 24/25 m, che superano di gran lunga le dimensioni del caccia J-20 (20,9 m di lunghezza e 12,88 m di apertura alare). Dalle immagini si nota che il velivolo è caratterizzato dalla presenza di 3 prese d’aria – le 2 prese d’aria primarie e una terza situata dorsalmente dietro la cabina di pilotaggio – nonché da 3 scarichi bidimensionali: caratteristiche che suggeriscono, almeno presumibilmente, la presenza di 3 motori. Una scelta che potrebbe essere dettata anche dalle difficoltà nella realizzazione di propulsori sufficientemente potenti per alimentare una macchina con formula bimotore, più semplice da un punto di vista dell'architettura - in particolare quella trasmissiva, ma non solo evidentemente - più leggera e meno onerosa per ciò che concerne i consumi.
Nonostante le pochissime informazioni disponibili sul velivolo, possiamo avanzare l’ipotesi che quest’ultimo sia stato progettato per svolgere missioni a lungo raggio; il design senza coda e l'ala a delta sono, infatti, 2 caratteristiche che massimizzano la furtività e l’autonomia. Tuttavia, le dimensioni e il peso (che, secondo alcune stime, si aggira intorno alle 50-55 tonnellate), e qui torniamo al dicorso dei 3 motori, sono probabilmente eccessive e risulterebbero poco costo-efficaci qualora fossero confermate nei veivoli di serie.
Il J-36 ha effettuato un volo di prova con carrello abbassato, accompagnato da un J-20S biposto, ilquale disponeva di un pod con telecamera per documentare l'evento.
Il secondo progetto, probabilmente sviluppato dalla Shenyang Aerospace Corporation (SAC), sembra essere un velivolo più “compatto”, ottimizzato per operazioni a corto raggio. Le immagini mostrano il velivolo in test con un caccia della serie FLANKER, probabilmente un J-16 biposto. Come si evince dalle poche sequenze mostrate, il secondo aereo, bimotore, è caratterizzato da un design ad ala spezzata sul bordo di uscita, con prominenti estensioni che si espandono oltre i 2 ugelli di scarico. Questo design più “convenzionale”, unito alle dimensioni ridotte, suggerisce un ruolo tattico più limitato, con capacità di carico e autonomia presumibilmente inferiori rispetto al J-36.
L'introduzione simultanea di 2 velivoli stealth sottolinea il rapido progresso della Cina nel campo dell'aviazione militare. Le piattaforme riflettono 2 strategie complementari: da un lato, la proiezione di potenza a lungo raggio attraverso il J-36; dall'altro, un rafforzamento della difesa regionale con il velivolo di Shenyang. Tuttavia, la mancanza di informazioni dettagliate, soprattutto relativamente alla piattaforma SAC, lascia ancora aperti molti interrogativi. L'apparizione dei nuovi progetti rappresenta, comunque, un chiaro messaggio da parte della Cina: il Paese non solo intende consolidare la propria posizione come potenza tecnologica, ma mira anche a colmare il divario con i programmi di aviazione avanzata delle altre superpotenze, in particolare gli Stati Uniti.
Di seguito, in ordine, un'immagine dal basso del J-36 e della piattaforma SAC.
Ulteriori approfondimenti e dettagli sui prossimi numeri di RID.
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